A finire all’indice, a seguito di un test tedesco, sono 19 note marche di olio extravergine di oliva. Lo studio avrebbe accertato la presenza di pesticidi, oli minerali, oltre alla mancanza dei requisiti necessari per essere definiti “extravergine”. In particolare risultano “incriminati”: De Cecco, Filippo Berio, Farchioni, Casolare bio Farchioni e Primadonna.
Olio extravergine d’oliva contaminato
La situazione di maggiore gravità risulterebbe proprio la presenza di olii minerali. Una situazione che potrebbe davvero allarmare l’utenza, trattandosi di prodotti di marche assai note e vendute nel nostro Paese. A risultare il peggiore a causa del notevole aumento di oli minerali, Moah, tracce di Ipa, plastificanti e pesticidi è il Filippo Berio. La “difesa” dell’azienda è stata che il prodotto venduto in Italia non è lo stesso che viene venduto in Germania.
Le marche contaminate
Presenza di oli minerali “notevolmente aumentati”, di Moah, e di tracce di Ipa, idrocarburi policiclici aromatici oltre che di un pesticida sarebbe stato l’olio De Cecco. Nell’olio del Casolare bio Farchioni sarebbe stati trovati olio minerale notevolmente aumentato, Moah e Ipa. Insomma si tratta di risultati estremamente allarmanti perché per gli italiani l’olio risulta essere un alimento imprescindibile. I dati diffusi dallo studio tedesco sicuramente non mancheranno di avere contraccolpi sull’acquisto dell’olio extravergine di oliva sugli scaffali dei supermercati.
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