Incidenti mortali, si aggiorna il conto nel Lazio: la Regione è in un periodo molto particolare per quanto riguarda i sinistri. I numeri.
Lazio, i numeri parlano chiaro. Gli incidenti mortali sono in aumento. Le strade sono sempre un contesto rischioso, ma nella regione gli anni scorsi c’erano percentuali diverse. Nel 2023 – soprattutto in estate – le cose sono cambiate: il punto non è soltanto l’imprudenza generale ma anche il ritmo di circolazione accentuato. Ormai conviviamo con dei veri e propri imbuti che caratterizzano la circolazione giornaliera e aprono a nuove traiettorie incredibilmente pericolose, gli incidenti sul Raccordo sono estremamente pericolosi e quando capitano rischiano di intasare la circolazione di Roma.
Fuori la Capitale le cose non migliorano: i sinistri mortali sono uno a Nettuno e altri due a Rieti, senza contare le operazioni di soccorso gestite e portate a termine nei quartieri e zone limitrofe. Recentemente ad Acilia è stato scampato un pericolo non indifferente dopo uno scontro frontale con tanto di persone incastrate fra le lamiere. Insomma il Lazio, recentemente, somiglia a una polveriera. Basta guardare le statistiche, a firma di Istat e ACI, per rendersene conto: nello Stivale – per rimanere in ambito generale – si muore più che in Germania, Regno Unito e Spagna.
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Le cause sono di diversa natura: si passa dalla distrazione al mancato rispetto delle norme, fino alla velocità eccessiva. In estate si abbassa maggiormente la guardia perchè alle prese con quella che in gergo tecnico viene definita “competenza inconsapevole”: gli automobilisti ritengono inconsciamente che con le strade meno intasate sia più ‘semplice’ circolare. Quindi fanno i medesimi gesti con meno attenzione. Questo determina spesso situazioni irreparabili.
Ecco perchè il nuovo Codice della Strada insiste sulla sicurezza stradale e soprattutto sulla lucidità al volante. L’esempio del Lazio non fa altro che descrivere una tendenza comune. Lucidità non alterata soltanto da possibile assunzione di alcol o stupefacenti. Sono ancora tanti quelli che si mettono in macchina stanchi o con del sonno arretrato da smaltire. Quindi i colpi di sonno al volante aumentano, mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri.
Non a caso, in tal senso, con l’arrivo della stagione estiva – ma sarà anche un must invernale – sono aumentate le campagne di sensibilizzazione per fare in modo che giovani e meno giovani ricordino la responsabilità e il pericolo che può determinare la guida di un’autovettura se fatta con superficialità. Muoversi è un diritto, essere consapevoli – soprattutto su strada – è un dovere.