A pochi giorni dalle elezioni, Salvatore Ferrigno, candidato di centrodestra in Sicilia, esponente di Popolari Autonomisti nella coalizione che supporta Schifani, è stato arrestato nella notte. Il motivo? È accusato di scambio elettorale politico con stampo mafioso. Insieme a lui sono finiti in manette anche il boss Giuseppe Lo Duca e Piera Lo Iacono. Proprio lei, secondo chi indaga, avrebbe fatto da ‘filo’ e avrebbe messo ‘in contatto’ il mondo politico con la mafia.
Perché Salvatore Ferrigno è stato arrestato
Salvatore Ferrigno, che correva alle elezioni per sostenere Schifani, è stato arrestato nella notte dai Carabinieri perché, secondo chi ha condotto le indagini e ‘scavato in quel mondo, l’uomo avrebbe promesso favori e denaro a esponenti di Cosanostra in cambio di voti alle elezioni del 25 settembre.
Chi è, cosa sappiamo su di lui
Salvatore Ferrigno ha 62 anni, nato e cresciuto a Carini, vive in America da 40 anni. Come ha spiegato lui stesso sui social, negli ultimi 20 anni ha svolto rappresentanza politica al Parlamento Italiano, come eletto deputato alla Camera per la ripartizione Nord e Centro America.
“Negli ultimi decenni, molti nostri giovani hanno girato il mondo arricchendo la loro cultura e la loro personalità ma, in nostro dovere, è giusto che lo facciano da turisti e non da immigrati. Inoltre, in un momento storico delicato e critico come quello odierno determinato da una forte instabilità economica e morale, vige l’urgenza di apportare alcune modifiche affinché migliorino le condizioni della nostra vita.
D’altronde, se questo territorio è diventato un arido deserto dal punto di vista politico e culturale è stato causato da rappresentati egoisti che non hanno rispettato il volere e l’interesse dei cittadini.
La mia esperienza può fare la differenza e dare un futuro alle prossime generazioni, per tal motivo ho deciso di candidarmi alle elezioni Amministrative Regionali della regione Sicilia che si terranno il 25 settembre 2022, per migliorare le condizioni del nostro territorio a livello ambientalista e sociale. Se sono qui, a 10.000 km da casa, è perché credo che la mia rappresentanza possa far sì che la Sicilia diventi un posto migliore” – scriveva ad agosto sul suo profilo social.
Ora, però, è stato incastrato da alcune intercettazioni ambientali e il ‘sogno’ delle elezioni per Ferrigno è terminato. Lui che aveva stretto rapporti con la mafia, che aveva promesso ‘mazzette’ e favori, in cambio di voti.