Torna l’ora legale in Italia. Superato il solstizio d’inverno, il 21 dicembre, che coincide con il giorno più corto dell’anno, le giornate hanno ricominciato ad allungarsi. Ma la vera differenza la vedremo stanotte, tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023, quando tornerà l’ora legale: alle ore 2.00 si dovrà spostare avanti la lancetta di un’ora, alle 3.00. Dormiremo dunque un’ora in meno, ma si avrà, da qui in avanti, più luce la sera.
Cambio orario, stanotte torna l’ora legale
Gli apparecchi elettronici collegati a internet provvederanno in autonomia, per gli altri sarà necessario portare le lancette avanti di un’ora. Per semplificarsi la vita conviene cambiare l’ora di un vecchio orologio prima di andare a dormire in modo di sapere per certo che ore sono quando ci svegliamo, senza doversi scervellare per capire se lo smartphone piuttosto che il tablet o lo smartwatch hanno eseguito correttamente l’operazione.
Quando si ritornerà all’ora solare
Ormai il cambio dell’ora da solare a legale è imminente. Tra poche ore, nella notte di questo ultimo weekend di marzo e a pochi giorni di distanza dall’entrata nella primavera, cambierà l’ora. Si passa dall’orario solare a quello legale e le lancette andranno spostate un’ora in avanti, il che si traduce con un’ora di luce in più al giorno per i prossimi mesi, fino al 29 ottobre 2023. In questa data infatti cesserà l’ora legale e rientrerà in vigore quella solare.
La storia dell’ora legale
Il cambio dell’ora da solare a legale è stato introdotto per risparmiare energia durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, riducendo il consumo di elettricità. La misura è poi stata adottata definitivamente in Italia nel 1966. Il cambio dell’ora avviene solitamente in orario notturno per arrecare meno disagio possibile ai trasporti che, di notte, effettuano meno tratte. Tra luglio e agosto 2018 è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora: quasi 5 milioni di cittadini dell’Unione Europea hanno risposto a una consultazione: a esprimersi favorevolmente è stato il 76% dei votanti. Nella discussione che è seguita alla Commissione Europea non si è raggiunta una decisione univoca che accontentasse tutti i Paesi membri e al momento in Italia vige ancora il cambio dell’ora.
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