Si può parlare tranquillamente di boom di scarlattina in Italia, principalmente poi nelle Regioni del nord. Da gennaio, infatti, sembrerebbero non arrestarsi i casi di questa malattia. Nemmeno davanti l’avanzare dell’imminente estate, che di solito rallenta il proliferarsi dei virus batterici. All’interno di questo ciclone virale, sarebbero maggiormente colpiti gli adolescenti: infatti, i maggiori casi sarebbero stati riscontrati in bambini e soprattutto ragazzi o ragazze con meno di 15 anni.
La scarlattina torna in Italia
La situazione più preoccupante in Italia, sentendo i virologi, si troverebbe in Veneto. Negli ultimi tre mesi, sono almeno 1.166 i casi registrati. Cifre da far paura, specialmente se contiamo i contagi avvenuti tutto l’anno scorso nella stessa Regione italiana: solo 116. Ma il problema sanitario, almeno oggi, non parla solo italiano. Anche altri Paesi dell’Unione Europea devono fronteggiare questa epidemia virale, dove ad avere un certo timore sono anche Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Svezia, oltre l’extraeuropeo Regno Unito. La malattia, come sappiamo, è acuta e contagiosa, quindi non deve meravigliare questa potenza.
La sintomatologia
A provocare la malattia sarebbero le infezioni da batteri streptococchi beta-emolitici di gruppo A. In merito, il Ministero della Salute spiega al Messaggero: “Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli. In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS). E i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare l’infezione da iGAS”. Ma come affronta l’Italia la problematica?
Le paure dell’Italia
In Italia temono una nuova pandemia, soprattutto di una malattia invasiva come la scarlattina. Si temono infatti trasformazioni della malattia, che magari potrebbero evolvere in forme più serie e pericolose per la salute umana. Ecco quali sintomi potremmo trovare in caso di positività alla malattia:
- febbre alta fino a 39-40 °C (lieve nei bambini più piccoli),
- brividi,
- mal di testa,
- mal di stomaco,
- vomito,
- forte mal di gola con difficoltà nella deglutizione,
- talvolta tonsille bianche,
- linfonodi del collo ingrossati.
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