Dovranno mantenere una distanza di almeno 200 metri dalle stazioni della metropolitana di Roma le tre nomadi arrestate la scorsa settimana. Il gruppetto, composto da giovani rom tutte madri, aveva adocchiato un turista giapponese e in pochi istanti lo aveva ripulito del portafogli, ottenendo un bottino di quasi 700 euro.
Ma il loro gesto non è passato inosservato agli agenti in borghese in servizio alla stazione Barberini e per le tre rom di orgini bosniache sono scattate le manette.
Al termine del processo per direttissima, come riportato da Il Messaggero in un pezzo a firma di Marco Carta, il giudice ha però disposto soltanto l’obbligo di firma in caserma due volte al giorno con in più una sorta di novità, ovvero l’applicazione del provvedimento del cd daspo urbano. In altre parole, le rom borseggiatrici dovranno stare alla larga delle stazioni metro: se oltrepasseranno il limite dei 200 metri imposti dal giudice allora sì che si apriranno immediatamente le porte del carcere in attesa del processo.