Incontriamo Antonio Guido, Direttore degli Hotel Enea di Pomezia e di Aprilia, nonché Capo-Delegazione di Federalberghi-Roma, a cui chiediamo qual è lo scenario attuale per gli alberghi.
Il turismo a Roma e provincia è veramente fuori dalla crisi? Quali sono le maggiori criticità ma anche le prospettive del settore? Di questo e molto altro, fino ad arrivare al caso specifico di Pomezia, ne abbiamo parlato con l’imprenditore Antonio Guido.
Con lui ripercorriamo il periodo del post Covid, anche se gli ultimi dati circa i contagi (anche a Roma) stanno riaccendendo timori e preoccupazioni, e tutti i temi “caldi” per il comparto, su tutti la difficoltà nel reperire personale dipendente qualificato per il comparto. Venendo a Pomezia e Torvaianica, dove Antonio Guido gestisce un importante Hotel (l’Enea, foto in copertina), facciamo il punto sulla situazione turistica in città anche e soprattutto in vista della prossima stagione estiva.
Turismo a Roma e provincia: la situazione del comparto alberghiero
Direttore ci eravamo incontrati lo scorso anno sempre di questi tempi: i temi prioritari per il comparto turistico-Alberghiero erano il caro energia e la mancanza di personale qualificato nelle strutture. Qual è la situazione in vista del Natale 2023?
“Innanzitutto dobbiamo premettere che gli effetti della pandemia non sono stati completamente riassorbiti, infatti rispetto alla marginalità degli utili ci sono ancora squilibri. Successivamente c’è stato un cambio netto nella gestione delle risorse umane e oggi ci si confronta con la necessità di affrontare nuovi schemi del mercato del lavoro. E poi i costi per materie prime e beni di consumo sono aumentati senza che l’albergatore abbia potuto trasferirli sui prezzi di vendita. La carenza di personale rimane ancora uno dei problemi più rilevanti e anche se si è puntati di più a formazione e crescita interna, anche in questo è stato più complicato per la scarsità di risorse da valorizzare, soprattutto nel campo della ristorazione”.
“Rispetto invece alla situazione in vista del Natale, bisogna considerare due situazioni diverse, ovvero a Roma si prevede un ottimo trend superando di qualche punto percentuale quello già soddisfacente dell’anno scorso, mentre per la provincia è limitato ad un aumento del flusso solo a ridosso delle festività, mentre per le restanti giornate buio assoluto. Ecco quindi che alcune strutture ricorrono a last-minute molto competitivi che possano convincere, a fronte di un dimezzamento della spesa, famiglie o singoli avventori, a scegliere di soggiornare in alberghi appena poco distanti dalla capitale. Vi sono poi i parchi tematici di Cinecittà World e Zoomarine che anche in questo periodo natalizio, promuovono attività d’intrattenimento che favoriscono l’utilizzo degli Alberghi”.
Alberghi e la crisi post-Covid: è superata?
Un’altra questione stringente che ha caratterizzato il settore dal Covid in poi, è stata quella del rischio e della effettiva chiusura di molte attività. Qual è la fotografia della provincia di Roma in questo momento storico?
“Innanzitutto dobbiamo fare un piccola premessa riguardante il Covid-19 che in questo periodo sta allarmando non poco, dati i casi in aumento degli ultimi giorni. Federalberghi ritiene utile informare, circa le disposizioni vigenti in materia di corretta gestione dei casi e dei contatti stretti che possono interessare clienti e lavoratori, che con il decreto legge del 10/08/23 è stato eliminato l’obbligo di isolamento per la persone risultate positive asintomatiche, pur raccomandando il Ministero della salute di indossare un dispositivo di protezione individuale. Quindi evitiamo situazioni di ansia o stress che potrebbero richiamare ricordi di situazioni passate che non hanno nessuna attinenza con la variante attuale. Detto ciò, purtroppo sono ancora molte le strutture alberghiere anche nella provincia di Roma che non hanno avuto la forza di riaprire. D’altronde un albergo quando rimane chiuso per oltre due anni, incontra parecchie difficoltà nell’affrontare un ri-avviamento, sia in termini strutturali che di personale”.
Antonio Guido: “Il peggio purtroppo non è ancora passato”
“Nel solo territorio di Pomezia il 28% di posti letto disponibili è rimasto chiuso e quelli rimasti, faticano non poco a riprendersi. Le stime primaverili che auspicavano una grande ripresa con tutto esaurito, sono rimaste un pronostico che non si è poi tradotto in realtà. Lo so che nel sentire comune il movimento registrato negli ultimi mesi ha dato la sensazione che il peggio sia passato. Ma è bene ribadirlo che il successo nel nostro settore alberghiero non è conteggiando il numero di arrivi, ma la loro capacità di spesa, non è la quantità ma la qualità! Per attrarre, quindi, quel tipo di turista bisogna creare le giuste condizioni in termini di infrastrutture, in primis i trasporti, nonché città sicure e accoglienti”.
Turismo e governo nazionale
Lei in passato ci aveva a più riprese ribadito una sua “contrarietà” ai bonus una tantum che però anche questo governo ha riproposto se pensiamo ad esempio alla “social card”. Perché secondo lei si continua ad andare in questa direzione?
“Purtroppo è innegabile che ci debba sempre essere, ad ogni livello, quella sensibilità a essere vicini a chi realmente vive situazioni di forte disagio, dove anche un contributo come la “Social Card” può aiutare a risolvere momenti di grave necessità. Diverso è destinare una Una Tantum un aiuto all’imprenditore che deve quotidianamente far fronte a costi fissi, sarebbe utile invece pianificare interventi più a medio termine con de-tassazioni ad Hoc. Nel nostro settore ad esempio la voce utenza energia e la pressione fiscale sugli immobili, l’IMU, rappresentano due tra le preoccupazioni maggiori. Spiace ribadirlo ma, l’iniziativa individuale per quanto importante non basta”.
Perdita Expo a Roma e Giubileo: cosa si prevede sul fronte turismo. Antonio Guido: “Attenzione a gestione o ci si ritorcerà contro”
Un anno fa Lei si augurava che il nuovo esecutivo mostrasse particolare attenzione al comparto del turismo e a quello ricettivo: quali sono le sue sensazioni a distanza di 12 mesi?
“Oggi le rispondo con un po’ di rammarico, considerando che è notizia di questi giorni non essersi aggiudicati l’expo 2030. Non entro in merito alle dinamiche che hanno comportato questo insuccesso ma di certo, il nostro comparto turistico-ricettivo, ne avrebbe tratto molto giovamento. Non resta che consolarci, a questo punto, con il prossimo Giubileo. Ma su questo vorrei poter fare una riflessione più ampia ed anche un po’ controcorrente”.
“Come già evidenziato dal Presidente Roscioli di Federalberghi-Roma, quello del Giubileo non sarà un turismo da record, ovvero tante saranno le presenze ma di un certo tipo, “mordi e fuggi” ovvero prevalentemente quello religioso che tende a occupare le strutture gestite dalle Diocesi, ma quando ci sono questi grandi eventi, una gran parte del turismo con più alta spendibilità non ci sarà. Quindi il vero fatturato ci sarà a partire dall’anno successivo, grazie anche alla visibilità che a livello mondiale avrà la nostra regione. Ma qui sta il punto dolente, ovvero se tale occasione non sarà ben gestita, ci si ritorce contro. Bisogna augurarsi che al netto delle faziosità , si cerchi tutti insieme di offrire un immagine attrattiva che ci possa permettere di accogliere negli anni successivi più persone di coloro i quali sono venuti con tempi di permanenza molto più ridotti, poiché spaventati dalla grande folla del Giubileo”.
Antonio Guido sul turismo a Pomezia: quali prospettive per il territorio?
La nuova Amministrazione comunale targata Veronica Felici avrà modo, contrariamente a quanto accaduto per la scorsa, di pianificare con più tempo la prossima stagione estiva in attesa di vedere chiaramente quanto previsto per Natale. Secondo lei cosa servirebbe alla città al di la dei soliti slogan che ritroviamo ogni anno?
“Un tempo si partiva per viaggiare, oggi nella maggioranza dei casi si parte per arrivare. Questo è il punto cruciale su cui soffermarsi: perché dovrei scegliere di trascorrere le mie vacanze in quella località? Quali sono le mie aspettative? Ognuno deve fare la propria parte, privati e istituzioni. Non solo tariffe e offerte speciali, facendo ricadere i costi di questo nella scelta solo sulle attività turistiche. Fare rete è essenziale, il coinvolgimento delle associazioni di categoria è quanto mai indispensabile per trovare e valutare insieme idee, progetti e soluzioni”.
“Vede, talvolta si è portati a giudicare senza mai mettersi in gioco in prima persona, ma io suggerirei di tenere bene a mente quanto disse James Cook, imprenditore e politico canadese, ovvero che “l’uomo che vuole dirigere un’orchestra deve saper girare le spalle alla folla”. Ma è chiaro il fatto che tutti gli strumenti devono lavorare insieme per creare una bella musica ma anche a condividere l’orgoglio di far parte di qualche cosa che è per il bene di tutti”.
La questione Tari, Antonio Guido: “Serve renderla ‘puntuale'”
In una recente intervista alla stampa lei ha risposto ad esempio che il problema a Pomezia della tassazione per gli alberghi, in particolare della Tari, che andrebbe rimodulata: può spiegarci la vostra posizione?
“Bisogna renderla puntuale, ovvero ricalcolare la sua entità con la reale occupazione di ogni singola struttura, attraverso la dichiarazione della tassa di soggiorno che ne certifica le effettive presenze. Le sembra giusto pagare per la totalità della piena occupazione per 12 mesi l’anno e inoltre considerare tutti gli ambienti con la stessa tariffa, siano essi magazzini, sale riunioni o garage? Inoltre sarebbe un buon segnale innescare un meccanismo di primalità per coloro i quali provvedono a proprie spese allo smaltimento di alcuni prodotti speciali, incentivando in tal modo modalità diverse a tutela dell’ambiente.
Come rilanciare l’attrattività turistica di Pomezia e Torvaianica
Sul Territorio, a suo avviso, quali sono le priorità che il comune dovrebbe avere in tema di turismo?
“Un marketing territoriale coordinato. E’ questo il punto da cui partire! “Sul nostro territorio sono presenti tante attrazioni, ci vuole un coordinamento tra pubblico e privato, anche perché le attività turistiche sono predominanti nell’economia territoriale. Bisogna creare un brand, un logo, un’identità che possa identificare e promuovere il nostro territorio. Inoltre andrebbe rivista la tassa di soggiorno. Nata come tassa di scopo è diventata una voce che va a coprire diverse voci di bilancio. Sarebbe auspicabile sostenere lo sviluppo di infrastrutture turistiche, la mobilità, il decoro nelle adiacenze delle strutture, creare delle voci di bilancio a cui destinare le risorse pagate dagli ospiti. Per esempio dotare gli alberghi di colonnine promuovendone la mobilità elettrica. Detto ciò mi permetto di aggiungere una più ampia riflessione che va oltre il particolare settore di cui mi occupo”.
“Vede, una struttura ricettiva paradossalmente non è soltanto un luogo dove alloggiare, ma è qualcosa di più per la collettività, poiché anch’essa contribuisce al bene comune, che è un concetto essenziale per la convivenza, per la qualità della vita di una città. Noi albergatori, in un certo senso, ci facciamo portatori di condizioni di vita che favoriscono il benessere alla pari della cultura, della storia dei luoghi e delle peculiarità del territorio. Nel soddisfare i bisogni e le aspettative dei nostri ospiti, gli albergatori creano le condizioni che la persona possa ritrovarsi in un sistema di relazioni che va al di sopra del proprio esclusivo bisogno, instaurando con quel luogo un legame che lo accompagnerà nel ricordo di quella esperienza. Ecco perché ritengo che gli Hotel dovrebbero essere considerati non solo come “dormitori” bensì riconoscere loro questa non meno importante “funzione sociale”.