Ormai i romani ci sono abituati: marciapiedi sporchi, strade con i rifiuti e degrado un po’ ovunque. Come se non bastasse, a dipingere questo triste scenario della capitale d’Italia, ci sono anche numerosissime discariche a cielo aperto create da criminali.
Immensi quantitativi di rifiuti accumulati nel tempo e mai raccolti si trovano oramai sparpagliati in diverse aree della città ed in particolare nel Terzo Municipio di Roma, dove addirittura la famosa riserva naturale della Marcigliana è diventato un luogo di sversamento continuo di rifiuti.
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Il caso della riserva naturale, da gioiello a discarica
Ci troviamo nella conosciuta riserva naturale della Marcigliana, un ampio spazio verde fatto di boschi e coltivazioni che si estende da Roma Nord sino a Monterotondo. Quest’area è stata soggetta negli anni a un degrado spaventoso. Incendi boschivi continui, prostituzione e degrado dovuto allo sversamento illecito di rifiuti di ogni tipo. Via della Cesarina, importante arteria di collegamento tra il quartiere Cinquina/Bufalotta sino al raccordo e alla Nomentana, è immersa all’interno di questa riserva.
In ogni angolo, curva o isola di sosta possiamo notare enormi quantitativi di rifiuti abbandonati. Letti, materassi, vernici, legno, armadi, elettrodomestici, parti di auto. In quest’area si può trovare di tutto.
Numerose sono state le segnalazioni inascoltate dei residenti e dei frequentatori abituali della zona. Le famose fototrappole, di cui il bando non è stato rinnovato, sono state richieste a gran voce da tutti al fine di porre fine a questo atto criminale e continuo. Quest’anno le istituzioni sono intervenute per “pulire” alcune aree ma dopo pochi giorni, senza i controlli, gli sversamenti sono ricominciati, ed ora lo scenario che appare agli occhi di tutti è desolante.
“Ogni domenica transito nell’area in bicicletta, per staccare dalla vita cittadina ed immergermi in quello che era un vero polmone verde, ora però evito quest’area vista l’immensa quantità di rifiuti che si trovano nell’area”, commenta un residente. “Si potrebbero organizzare percorsi natura, vivere la riserva e fare tanti interventi al fine di coinvolgere un pubblico vasto, nulla. Sono ormai rassegnata al degrado che avvolge questa città”, incalza Marina.
Nuovo Salario, tra discariche e baracche abusive
Spostandosi di poco nello stesso municipio arriviamo al Nuovo Salario, dove da anni insiste un accampamento abusivo di medie proporzioni. Incendi di rifiuti e degrado fanno da padrone a quest’area dove all’interno passa il tracciato della incompleta bike lane che dovrebbe collegare Porta di Roma alla metro B1. Diversi infatti sono stati infatti gli interventi dei vigili del fuoco in questa zona per spegnere incendi di rifiuti o suppellettili.
Anche in questo caso solo una piccola “pulizia” del territorio, ma poi nulla di più. Il degrado ormai è tangibile e sotto gli occhi di tutti.
L’area è attraversata anche da Via Amalia Bettini, un’altra delle arterie del Municipio particolarmente trafficata in orario serale per via dello snodo di collegamento con il Viadotto e il resto del quadrante.
“Passo qui da una vita ormai”, dichiara sempre Marina, “non ci sono mai stati interventi concreti eccetto qualche pulizia una tantum. L’ultima volta che ci fu incendio, quest’anno, la puzza arrivò praticamente in tutto il Nuovo Salario con un odore acre di rifiuti che mi ha ricordato l’incendio del TMB salario“.
Poco più avanti, in piazza Paolo Carcano, si può trovare nel parcheggio di un’area residenziale poco distante alla frequentatissima piazza Vimercati, una piccola discarica a cielo aperto fatta di copertoni, calcinacci, vernici e rifiuti di ogni tipo. Si può addirittura scorgere una rete arancione dei lavori in corso a “delimitare” la zona in questione. Tutto completamente abbandonato da anni anche in questo caso.
Mercato di Val Melaina, il parcheggio come discarica e non solo
Spostandosi di qualche chilometro arriviamo al famoso mercato di Val Melaina, il mercato più conosciuto in tutto il terzo Municipio. Qui il degrado regna sovrano. Il parcheggio di questa grossa zona commerciale è diventato ormai nel tempo una discarica a cielo aperto. Sul bordo strada infatti o nei punti dove le auto non riescono a parcheggiare si possono notare montagne di rifiuti di ogni tipo dovute allo sversamento illecito dei rifiuti.
“Ogni sabato vado a fare la spesa e ogni sabato mi ritrovo all’interno di quest’area dove c’è di tutto, mi sembra assurdo ma purtroppo ho imparato a farci l’abitudine”, dichiara Chiara, che abita nel quartiere. Oltre ai rifiuti abbandonati nel parcheggio da tempo immemore, troviamo una discarica a cielo aperto davanti i cassonetti della medesima via, frequentemente strapieni. “Per buttare i rifiuti”, continua Chiara, “sono costretta a farmi almeno un chilometro a piedi a volte, senza trovare un secchione libero”.
Qualche centinaio di metri distante dal mercato ci imbattiamo in un’altra discarica a cielo aperto, quella di via Antonio De Curtis, all’angolo con via Dina Galli. Qui, si fronte la sede della ASL, troviamo rifiuti di ogni tipo accatastati davanti ad un’enorme area verde utilizzata da ignoti come area di sversamento. Questa estate oltre al degrado i cittadini hanno dovuto subire anche un incendio di enormi proporzioni che ha interessato tutta la zona, minacciando un asilo, il quale ha subito danni e alcune abitazioni.
La mini discarica di Bufalotta
Rimanendo sempre all’interno del terzo Municipio, in via Bufalotta, c’è da tempo immemore una mini discarica in uno spazio verde davanti l’ingresso di via della Cecchina. Anche in questo caso possiamo trovare rifiuti di ogni tipo abbandonati fin sul ciglio della strada. Il posto è frequentatissimo dalle persone vista l’estrema vicinanza con il liceo Nomentano e i numerosi locali della movida notturna. “Ogni volta che ci passo mi chiedo se qualcuno delle istituzioni sia a conoscenza di questo degrado e se ci siano interventi di risoluzione in vista”. “A volte passando con il cane devo stare attento sia a lui che a me viste le tegole di legno abbandonate piene di chiodi sporgenti”. “Non è possibile vivere in queste condizioni, paghiamo un servizio che non esiste”, dice Giancarlo.
La rassegnazione e la rabbia del quartiere
Basta fermarsi un attimo e chiedere a chiunque come sia possibile tutto questo degrado e la risposta è sempre la stessa. “Gli incivili sono ovunque ma le istituzioni sono assenti”, una frase che lascia l’amaro in bocca e trasmette lo spirito di pura rassegnazione e rabbia che è insito in ognuno dei residenti dell’intero quadrante.
Alcuni addirittura non segnalano più le criticità o il degrado in quanto a volte non c’è nessun intervento risolutivo e concreto.
Altri invece procedono con un briciolo di speranza segnalando ogni criticità legata al degrado alle istituzioni competenti in quanto stanchi e particolarmente infuriati visto lo stato di degrado e abbandono in cui versano diverse aree del territorio. “Vorremmo attenzione da parte delle istituzioni e soprattutto controlli mirati tramite l’utilizzo di sistemi tecnologici come le fototrappole posizionate nei punti più sensibili, non è più concepibile andare avanti in questo modo”, conclude Giancarlo.