Il 1°maggio partirà ufficialmente la stagione balneare di Ostia. Le spiagge apriranno i battenti alla cittadinanza tra criticità, polemiche e speranze, a partire dall’incontro del prefetto Vulpiani con la Sindaca di Roma Virginia Raggi, tenutosi mercoledì scorso. In quell’occasione, infatti si è parlato prima di tutto di mare romano e lungomuro.
“Ostia è il mare della nostra città – aveva detto la Raggi- L’ordinanza per dare il via alla stagione balneare è pronta e nei prossimi giorni la firmerò. I cittadini, passo dopo passo, torneranno a riappropriarsi delle loro spiagge. E noi li aiuteremo a farlo abbattendo il lungomuro che divide la città dal mare”.
All’inizio di maggio, dunque, dovrebbe arrivare l’ordinanza della Sindaca parallelamente a quello che Vulpiani ha definito come l’avvio di una “nuova gestione delle spiagge libere” (tale, si dice, da portare trasparenza, legalità ed efficienza). In questo modo spiagge finite sui giornali per abusivismo e corruzione (come il Faber Beach o l’area intestata all’ex presidente del porto turistico Mauro Balini) dovrebbero tornare aperte al pubblico con tutti i servizi necessari.
Inoltre si sta lavorando per informatizzare i fascicoli degli stabilimenti e avviando sia un sistema di bandi di sei anni in sei anni al posto dei vecchi affidamenti alle solite cooperative che un giro di vite sugli abusi edilizi e gli scempi ambientali in 71 stabilimenti.
Questa che viene, poi, dovrebbe essere l’ultima stagione estiva segnata da quella barriera muraria che divide e separa il mare dal litorale: in autunno il lungomuro dovrebbe essere abbattuto, almeno in parte, per lasciar spazio a varchi di libero accesso.
Ma andiamo con ordine.
La prima questione urgente riguarda i bagnini. Negli ultimi tempi il X Municipio aveva avviato un bando pubblico per selezionarli, dato che sono obbligatori per legge, ma è andato deserto. Nessuno sembrava aver voglia di farlo, con il sospetto che si sia voluto mandare un messaggio forte all’amministrazione.
“Abbiamo avuto un bando per bagnini che è andato deserto perché qualcuno ha voluto che non partecipassero a questo bando, in una città che è piena– aveva commentato Vulpiani- Ma non ci facciamo intimidire, i bagnini li troveremo, li abbiamo trovati e stiamo già facendo un piano“.
In effetti è notizia di oggi che 19 bagnini a disposizione del Comune sono pronti ad intervenire e con loro altri baywatch volontari della SICS (scuola italiana cani salvataggio), assieme ai loro cani addestrati per il salvataggio in mare. Almeno 8 spiagge libere dovrebbero essere così fornite, come dice la legge, di una postazione di personale di salvataggio ogni 100 metri. Ma altre mancano ancora all’appello.
Per questo si aprirà una nuova selezione e, solo in caso di emergenza, si ricorrerà alla chiamata diretta.
Nei giorni scorsi alcuni titolari degli stabilimenti balneari avevano proposto una soluzione alternativa per risolvere la criticità: bagnini (da mettere ogni 150 metri) in cambio dell’apertura anticipata della stagione balneare.
La proposta non ha trovato riscontro, ma ha fatto infuriare Sinistra Italiana e PD.
I Giovani Democratici hanno sostenuto ai nostri microfoni: “Il furbo tentativo dei balneari è quello di offrirsi per salvare la stagione balneare, accaparrandosi la gestione dei servizi di salvataggio, pulizia e via discorrendo. Sappiamo essere intenzione del prefetto fare di tutto per evitare questa ipotesi trovando altre formule alternative per garantire i servizi e la stagione balneare, internalizzando alcuni servizi“.
Mentre Marco Possanzini di SI ha attaccato: “Il mare di Roma ha bisogno di soluzioni moderne e non certo di vecchie furbizie. I titolari degli stabilimenti balneari, invece di presentare “torbide” proposte di collaborazione, pensino ad abbattere la vergogna del “lungomuro” e tutti gli abusi commessi in questi decenni di lassismo e di abbandono”.
Altro problema riguarda la pulizia, i servizi e gli eventi sulle spiagge.
Da mesi l’associazione di cittadini Ostia Protagonista denuncia che i passaggi al bagnasciuga del pontile sono totalmente tenuti nel degrado e nell’abbandono.
“Abbiamo sottolineato- ci rivelano- come tali tratte ci hanno detto oltre a essere malcurate, sono attualmente una barriera architettonica concreta e invalicabile per i portatori di disabilità: basti vedere come questi punti abbiano numerose buche- nonostante la struttura in legno – e dissesti che impediscono il transito a queste persone, imponendo così giri più lunghi per approdare in spiaggia“.
La stessa associazione, poi, segnala il degrado dei rifiuti davanti la costa adiacente a Piazza Gasparri e Piazza Scipione Africano, oltre a criticare la gestione degli eventi estivi, in merito ai quali dicono che Ostia è surclassata da Fregene perché le politiche territoriali locali non favoriscono l’intrattenimento e la movida.
Direttamente critica con l’amministrazione circa la situazione dei servizi è CasaPound.
“Vulpiani da quando si è insediato parla solo di stabilimenti e spiagge– ci ha detto Carlotta Chiaraluce- Sono passati quasi 24 mesi e ancora sta analizzando le situazioni di ogni singolo concessionario nonostante i mille controlli e sequestri lampo, mai convalidati, fatti nei mesi passati. È gravissimo inoltre che lui parli oggi di abbattere i chioschi di Ostia ponente in piena stagione balneare lasciando così le spiagge nel totale caos e senza alcun servizio“.
Nel frattempo continuano le iniziative autonome di pulizia di cittadini ed organizzazioni politiche (a segno del degrado diffuso), come quella degli stessi GD, che domenica scorsa hanno pulito l’area del parcheggio del primo cancello.
Venendo alle questioni di medio-lungo da qui al prossimo autunno, infine, la stessa giovanile del PD (che domani in Piazza Anco Marzio terrà una iniziativa sul mare per adulti e bambini) ha commentato il piano di Vulpiani sottolineando che: “il presupposto fondamentale sono le decadenze di tutte le concessioni irregolari, ovvero la quasi totalità”.
Centrale, poi dovrebbe essere il Piano comunale di Utilizzo degli Arenili, che dovrebbe coadiuvare e completare il riordino del commissario. Per i GD, che auspicano un piano con “gli anticorpi necessari ad impedire la tutela dell’attuale sistema imprenditoriale che ha fatto solo male al territorio”, prima di portarlo in consiglio comunale sarebbe però necessario consultare le parti sociali “che si stanno occupando di mare da ben prima che lo facesse la sindaca”.