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Omicidio di Guido Galli, il magistrato caduto sotto il fuoco dei terroristi di Prima Linea

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L’omicidio di Guido Galli risale al 19 marzo del 1980, quando il magistrato fu assassinato da un gruppo armato di Prima Linea. 

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Omicidio del magistrato Guido Galli – Ilcorrieredellacittà.com 

 

In quegli anni, i cosiddetti anni di piombo, la magistratura rappresentava la forza dello Stato, più di ogni altra Istituzione vigente: eliminare un magistrato significava indebolire simbolicamente quella forza.

Chi era Guido Galli

Guido Galli nasce il 28 giugno del 1932 a Bergamo. Studia a Milano e si laurea in Legge il 10 novembre del 1954, superando poi gli esami per diventare procuratore generale. Il 10 aprile del 1959, dopo aver superato il concorso per la magistratura, diventa uditore giudiziario.

Nell’ottobre di quello stesso anno viene trasferito alla Procura della Repubblica di Milano. Il 13 luglio del 1960, il CdM conferisce le funzioni giurisdizionali a Guido Galli. Sostiene poi l’esame per la promozione ad aggiunto giudiziario, che ottiene nel febbraio dell’anno seguente.

Lavora per due anni alla Procura di Milano, poi chiede di essere trasferito in Pretura, richiesta che gli viene accordata nel febbraio del 1962. Da Pretore diventa poi magistrato di Tribunale. Dopo più di cinque anni trascorsi in Pretura, Guido Galli ritorna alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano con funzioni di sostituto procuratore. 

In quegli anni si occupa di inchieste importanti, quali quella legata al fallimento del Cotonificio Vallesusa. Guido Galli sostiene l’accusa per la bancarotta dell’imprenditore Felice Riva, a.d. del cotonificio ed ex presidente del Milan Calcio. Poi prende parte al processo per bancarotta della Società Finanziaria Italiana. 

Intanto, nel 1963 ha inizio la sua carriera universitaria, prima come assistente volontario alla cattedra di procedura penale presso l’università di Modena, poi – nel 1969 – con l’abilitazione all’insegnamento di procedura penale. All’Università di Modena insegna antropologia criminale fino al 1976, anno in cui diventa professore incaricato di criminologia alla facoltà di giurisprudenza della Statale di Milano.

Negli anni ’70 Guido Galli esercita diverse mansioni, tra cui quella di giudice presso la III sezione penale, fino a quella di giudice istruttore presso l’Ufficio Istruzione, dove rimarrà fino al giorno della sua tragica scomparsa. Nel suo ultimo mandato si occupa perlopiù di terrorismo, in particolare contro l’organizzazione di estrema sinistra, meglio nota come Prima Linea.

L’inchiesta parte dall’arresto –  il 13 settembre 1978 – del latitante Corrado Alunni, già esponente di spicco delle Brigate Rosse. Dopo un anno dalla cattura dell’ex brigatista, Guido Galli conclude la sua istruttoria, che raccoglie in un documento di 311 pagine. Da quei faldoni emerge l’attività delle Formazioni Comunisti Combattenti e l’abbandono di Alunni delle BR. 

Il periodo temporale affrontato dall’istruttoria si ferma a dicembre del 1978. Il 29 gennaio 1979 viene assassinato da un gruppo di terroristi di Prima Linea un altro giudice del Tribunale di Milano: Emilio Alessandrini. Alla luce di quanto accaduto qualche mese dopo, si può ipotizzare che Guido Galli abbia involontariamente firmato la sua condanna a morte in quel documento appena redatto. 

L’omicidio di Guido Galli 

Il 19 marzo del 1980 il magistrato cade vittima dei terroristi di Prima Linea. Guido Galli viene colpito prima alla schiena, poi freddato con due colpi alla nuca. Il magistrato viene assassinato mentre si trova all’Università di Milano, in quella che poi diventerà l’aula 309, dedicata alla sua memoria. Il killer lo avvicina mentre sta per entrare in aula, grida il nome del magistrato, poi fa fuoco per tre volte. Una settimana dopo l’omicidio del magistrato, il Consiglio giudiziario di Milano emette l’ultimo positivo parere per la nomina di Guido Galli a magistrato di Cassazione

Negli anni di piombo, la magistratura rappresenta la forza dello Stato, più di ogni altra Istituzione vigente: eliminare un magistrato significa indebolire simbolicamente quella forza. La notizia dell’agguato al magistrato bergamasco giunge al Consiglio durante i lavori del plenum. 

L’omicidio viene rivendicato da Prima Linea gruppo di fuoco Romano Tognini. Nel comunicato, i terroristi fanno – seppur involontariamente – un elogio al lavoro del magistrato e al suo senso del dovere: “Oggi 19 marzo 1980, alle ore 16 e 50 un gruppo di fuoco della organizzazione comunista Prima Linea ha giustiziato il giudice Guido Galli, impegnato in prima persona nella battaglia per ricostruire l’ufficio istruzione di Milano come un centro di lavoro giudiziario efficiente, adeguato alle necessità di ristrutturazione” si legge in uno stralcio del comunicato del gruppo di estrema sinistra. 

Dal 2013 l’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Milano è intitolata al giudice Emilio Alessandrini e al magistrato Guido Galli.

I processi

Relativamente a numerosi fatti di sangue commessi tra il 1979 e il 1980, compreso il delitto Galli, vengono rinviati a giudizio 134 imputati. Per l’omicidio di Guido Galli e per altri reati vengono condannati: Vincenza Fioroni Giorgio Beretta, Aurelio Gambini, Fiammetta Bertani, Giulia Borrelli, Silveria Russo, Roberto Rosso, Susanna Ronconi, Franco Albesano, Michele Viscardi, Maurice Bignami e Sergio Segio.

La sentenza di secondo grado conferma la gran parte delle condanne pronunciate in primo grado, applicando lievi sconti di pena per alcuni imputati. La Corte di cassazione conferma la sentenza in data 8 maggio 1987.

 

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