Claudio Graziosi, guardia di Pubblica sicurezza, venne assassinato il 22 marzo del 1977 da un militante dei NAP, i Nuclei Armati Proletari.
Il 20 giugno del 1979, Graziosi è stato insignito della medaglia d’oro al valor civile “alla memoria”.
L’omicidio di Claudio Graziosi
Nato a Roma il 20 giugno 1956, Claudio Graziosi entrò in polizia nel 1974. Dopo aver frequentato la Scuola allievi di Vicenza, prestò servizio a Napoli e poi a Firenze, per poi tornare al Reparto mobile del capoluogo campano.
L’omicidio di Claudio Graziosi risale al 22 marzo del 1977, quando l’agente di polizia fu assassinato da un terrorista dei NAP, i Nuclei Armati Proletari. Quella sera, Graziosi – libero dal servizio – si trovava su un bus della linea 27 dell’ATAC. In uno dei passeggeri riconobbe una terrorista evasa dal carcere di Pozzuoli, Maria Pia Vanale.
L’agente chiese quindi all’autista di deviare il bus, per dirigersi al vicino comando di Polizia di via Volpato. La deviazione però non fu gradita dai passeggeri, che iniziarono a protestare, costringendo Graziosi a qualificarsi. Un secondo terrorista dei NAP, Antonio Lo Muscio, sorprese l’agente alle spalle e gli sparò diversi colpi di pistola.
Lo Muscio e Vanale fuggirono poi verso il ponte ferroviario di via Portuense e di loro si persero le tracce. Durante l’inseguimento rimase ucciso Angelo Cerrai, una guardia zoofila che stava collaborando alle ricerche. Il 1° luglio di quello stesso anno i due terroristi furono coinvolti in un conflitto a fuoco nei pressi della chiesa di San Pietro in Vincoli a Roma. Lo Muscio rimase uccise, mentre Maria Pia Vanale fu arrestata insieme a un’altra donna, Franca Salerno, anche lei facente parte dei NAP.
Due anni dopo la sua morte, il Presidente della Repubblica – Sandro Pertini – gli conferì la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria.