È di questi giorni la notizia che i consumi alimentari degli italiani, a causa della crisi, sono tornati indietro di oltre 30 anni, ai minimi storici registrati nel 1981. Ma a cambiare è stata anche la composizione della spesa per effetto della crisi che ha costretto le famiglie ad una profonda spending review con pesanti conseguenze sulle imprese del settore, come emerge da una recente analisi della Coldiretti su dati ISMEA: nel carrello della spesa le famiglie italiane hanno tagliato dal pesce fresco (-20 %) alla pasta (-9 %), dal latte (-8 %) all`olio di oliva extravergine (- 6 %ento) dall`ortofrutta (- 3 %) alla carne (-2 %) mentre aumentano solo le uova (+2 %). Si mangia, o meglio si spreca, di meno, ma anche in modo diverso. E a Pomezia ed Ardea, dove gli effetti della crisi sono stati, per certi versi (chiusura industrie, riduzione personale), anche più devastanti?
Quali sono i consumi dei nostri concittadini?
È questa la prossima inchiesta de Il Corriere della Città, per la quale abbiamo bisogno del contributo di tutti i lettori: compilando un breve sondaggio, nel quale potete anche aggiungere un commento su quello che rappresenta per voi in questo momento la crisi economica, faremo una fotografia del territorio, per capire qual è la situazione reale.
I dati resteranno anonimi. Chi vuole dare un contributo aggiuntivo e raccontare la sua situazione in questo particolare momento, può contattare la redazione via e-mail o inviare ulteriori commenti firmati attraverso Facebook.