Aggiornamento del 13 Marzo 2014: le polemiche sui lavori al ponticello. Che ne pensate?
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato sul nostro sito un breve articolo riguardante le operazioni di messa in sicurezza del ponte di Via delle Orchidee di Campo Jemini (leggi qui il servizio). I lavori, estremamente urgenti e necessari, hanno così dato seguito alle parole del Sindaco Fucci, il quale annunciava, nel mese di Dicembre, l’avvio della messa in sicurezza della struttura non appena fossero arrivati i materiali necessari; a distanza di circa due mesi dunque la parola è stata mantenuta e il ponticello è ora è in una condizione quantomeno “accettabile”. Il risultato finale però non è stato accolto da tutti allo stesso modo: diversi cittadini infatti, attraverso la nostra pagina Facebook, hanno subito gridato allo “scandalo”, alla “vergogna”, oppure si sono lasciati andare, nel modus operandi più consueto dei social network, a commenti decisamente fuori luogo. Per questo motivo ci sembrava opportuno scrivere una serie di precisazioni. Come già scritto peraltro in un commento riguardante proprio l’articolo citato in precedenza, nessuno nella nostra Redazione ritiene che quanto è stato fatto sia sufficiente. E né tantomeno che un guard rail e un paio di barriere possano risolvere definitivamente la questione in modo da poterla archiviare. Il nostro obiettivo infatti, fin dall’inizio, è stato quello, prima, di far luce su una vicenda dai molti lati oscuri, quindi, una volta appurata la verità, cercare delle soluzioni. Non approviamo ciò che ha deciso il Comune, ovvero sospendere il progetto, ma al tempo stesso siamo comunque soddisfatti che un qualcosa, sebbene non sufficiente, sia stato fatto. E se questo è successo grazie al nostro intervento, beh, allora siamo ancora più soddisfatti di scriverlo.
Aggiornamento del 14 Gennaio 2014: le parole del Sindaco Fucci
Nel numero di Gennaio del Corriere della Città (versione cartacea) in distribuzione in questi giorni abbiamo pubblicato un estratto dell’intervista realizzata con il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci lo scorso Dicembre. Come anticipato nei giorni scorsi riportiamo anche nel nostro spazio on-line le parole del Primo Cittadino, in versione integrale, registrate ai nostri microfoni.
Questo il file audio dell’incontro
Al termine dell’intervista l’Assessore Filippone Veronica, presente all’incontro, ha voluto rilasciare la seguente dichiarazione: “I costi del nuovo progetto sono così elevati per rispettare le misure di sicurezza anti-sismiche; il grado di rischio per il nostro territorio è stato infatti equiparato a quello di Albano e questo ha comportato, e comporta, un maggior impiego di risorse per garantire la sicurezza delle varie costruzioni”.
Per quanto riguarda le altre domande raccolte tra i lettori, ci riferiamo in particolare alla questione riguardante l’insufficiente segnaletica presente all’ingresso del quartiere – e nello specifico quei cartelli di avviso entrata in un centro abitato – e all’elevata pericolosità di Via delle Orchidee a causa della velocità dei veicoli in transito, il Sindaco ha preso atto delle richieste affermando che le stesse saranno oggetto di attente valutazioni per pianificare eventuali interventi futuri.
Aggiornamento del 2 Gennaio 2014
Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci, a seguito della richiesta presentata all’Ufficio Stampa il 26 Novembre 2013, ha deciso di rispondere in prima persona alle nostre domande. Attraverso un confronto diretto, e dunque non con una mail come inizialmente comunicatoci (la mail contenente le nostre e le vostre domande è stata comunque spedita il 1 Dicembre ndr), il primo cittadino, nel corso dell’incontro che ha avuto luogo lo scorso 20 Dicembre, ha affrontato la questione del Ponte di Via delle Orchidee fornendo la propria versione dei fatti.
Nel numero cartaceo di Gennaio, in distribuzione a partire dalla prossima settimana su tutto il territorio di Pomezia ed Ardea, pubblicheremo i passaggi più importanti dell’intervista; la stessa intervista sarà poi resa disponibile, in formato audio e nella sua versione integrale, anche su questo spazio on-line nei giorni successivi.
Aggiornamento del 28 Novembre 2013
Nella giornata di Martedì abbiamo chiamato l’ufficio Lavori Pubblici per fissare un appuntamento con l’ing. Curci, dirigente del settore, per avere spiegazioni in merito alla vicenda; re-indirizzati alla Segreteria del Sindaco ci comunicano che la nostra richiesta verrà girata all’Ufficio Stampa il quale, presa in carico la richiesta, ci ricontatterà.
Questa mattina ricevo la telefonata. Con relativa tranquillità, come se fosse una cosa “normale”, mi comunicano che il Sindaco (o chi per lui) è disposto a risponderci a mezzo mail per fornirci tutte le delucidazioni richieste. Tradotto: niente intervista né con Curci né tanto meno con altri, nonostante fosse stata proprio questa la nostra richiesta.
Ora, non credo che tale risposta sia normale (accettabile?) in un paese democratico dove dirigenti, amministratori o comunque rappresentanti delle istituzioni dovrebbero essere sempre a disposizione dei cittadini, pronti a fornire – senza troppe intermediazioni o eccessivi filtri – spiegazioni intorno alla “cosa pubblica”. Del resto il nostro obiettivo era proprio questo: fare chiarezza su una questione controversa e fornire di conseguenza un servizio alle persone del territorio. E nulla più.
Perché dunque vietarci un’intervista?
Comunque, non conoscendo, magari per semplice ignoranza, le motivazioni alla base di queste procedure, decidiamo di seguirle (ma sarà comunque una delle prime domande che rivolgeremo al Primo Cittadino).
In virtù di quanto detto stiamo preparando quindi una mail contenente (come suggeritoci anche dall’Ufficio Stampa) una lista di domande indirizzate all’amministrazione per capire cosa sia realmente successo in questi mesi intorno al “ponticello”.
Invito pertanto tutti i lettori del Corriere della Città a partecipare attivamente comunicandoci prontamente eventuali richieste, dubbi,domande – ovviamente pertinenti con il tema di quest’inchiesta – da rivolgere al Sindaco. Noi le aggiungeremo alle nostre prima di inviare il tutto.
La scadenza per comunicarci le domande è fissata per Sabato 30 Novembre alle ore 12.00 (dopodomani). L’urgenza è dettata da motivi interni legati alle tempistiche di stampa: l’obiettivo è quello di provare ad ottenere le risposte da parte dell’amministrazione in tempo per l’uscita dell’edizione cartacea del nostro giornale.
Potete scrivere le proposte qui sotto come commento, agli indirizzi mail che trovate in questo sito o al mio account twitter @lu_mugna. Potete utilizzare inoltre la pagina Facebook del Comitato di Quartiere di Campo Jemini.
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(articolo originale, 20 Novembre 2013) CAMPO JEMINI: LA VERITA’ SUL “PONTICELLO”
Nel numero cartaceo di Novembre il Corriere della Città è tornato ad affrontare un tema che da anni preoccupa gli abitanti del quartiere di Campo Jemini (periferia di Pomezia), ovvero l’ormai noto “ponticello” situato sul Fosso Rio Torto. Il 12 Aprile scorso sembrava essere stata apposta la parola fine su questa vicenda, quando il Comitato di Quartiere comunicava con doveroso orgoglio l’inizio dei lavori per la messa in sicurezza dell’intero tratto (leggi qui il servizio realizzato in quella giornata); fondi stanziati – circa €370,000,00 – progetti minuziosi, escavatrici all’opera e quant’altro.
I lavori partono ma stranamente, per tutta l’estate, si rivolgono soltanto alla zona successiva al ponticello, con i mezzi che iniziano la sistemazione e l’ampliamento della carreggiata di Via delle orchidee fino a poco prima del bivio con Via delle Campanule.
Oggi, 20 Novembre, tutto è fermo. Il “ponticello” è ancora lì in uno stato di imbarazzante degrado e noncuranza, mentre l’unica soddisfazione per gli abitanti della zona sembrerebbe esser stata quella di aver visto sistemato un irrisorio tratto di strada – la cui realizzazione era sì necessaria ma non così urgente – e poco più.
Perché i lavori sono stati interrotti? A cosa sono stati destinati i fondi considerato che l’opera non è stata completata?
Con questa inchiesta proviamo a far luce sull’intera vicenda.
Il prossimo passo sarà dunque quello di recarsi al Comune, e nello specifico agli uffici competenti, per capire cosa devono attendersi gli abitanti di Campo Jemini nei prossimi mesi. I lavori ripartiranno? E se sì, quando? Ma soprattutto: perché nessuno li ha informati di ciò che stava accadendo?
Tutte domande alle quali è necessario dare una risposta.
Continuate a seguirci…
Luca Mugnaioli
Twitter @lu_mugna