Se è vero che nel Lazio il trend è positivo e tutti i parametri, stando ai bollettini quotidiani, sono in calo, è altrettanto vero che la variante Delta sta correndo e sta facendo preoccupare gli esperti (e non poco). Quella mutazione così contagiosa e di facile trasmissibilità sembra essere arrivata anche nel Lazio: prima il piccolo cluster ad Aprilia, poi le due persone ricoverate a Tor Vergata e ora i focolai sul litorale romano. Ad essere maggiormente colpiti sembrerebbero essere i giovani, soprattutto ragazzi sotto i 35 anni che non ancora ancora, molto probabilmente, completato il percorso vaccinale.
Variante Delta nel Lazio: il punto della situazione
Nella Regione Lazio, stando alle analisi sui test effettuati il 21 e il 22 giugno, la variante Delta è al 34,95% ed è per questo che dalla Pisana hanno pensato bene di sequenziare tutti i tamponi positivi per tenere sotto controllo la mutazione e agire laddove fosse necessario. D’altra parte l’Assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, intervistato dal Messaggero è stato chiaro: ‘La variante Delta ad agosto sarà dominante’. Ed è per questo che bisogna farsi trovare prepararti, bisogna avere le ‘armi’ per fronteggiare un’eventuale ondata e accelerare la campagna di vaccinazione.
Variante Delta da Ostia a Fregene: i casi
Come spiega il quotidiano romano, la variante Delta è arrivata sul lungomare della Capitale, tant’è che nel territorio della Asl Roma 3 (che va da Ostia alla Magliana al Portuense) il ceppo indiano è oltre il 70% dei tamponi sequenziati allo Spallanzani. I casi sono stati registrati sì a Ostia, ma anche a Fregene e a Fiumicino, anche se per ora non ci sono link diretti con gli stabilimenti balneari.
Rassicuranti le dichiarazioni di Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani: “Questi dati non ci devono spaventare. Il virus muta e sta mutando ancora una volta. È probabile che anche la variante Delta diventi dominante, così come lo sono state in passato la variante iberica e inglese. Bisogna mettere in campo tutte le misure protettive, come i vaccini. I vaccinati con doppia dose infatti sono solo il 5% dei contagiati”.