Sono molteplici i disagi emersi ai cittadini che vivono tra Isola Sacra e Fiumicino dopo la chiusura provvisoria del Ponte della Scafa. Da diverso tempo la struttura urbanistica mostrava delle criticità, legate a pendenze strutturali e numerosi punti ferrei scoperti: le istituzioni competenti – vedendo i drammatici fatti di Genova – hanno optato per un’accelerazione sulle pratiche di controllo del viadotto.
Una condizione che seppur necessaria ha creato tantissimi problemi alla cittadinanza di quest’area di romana, soprattutto se si guarda verso quei lavoratori che dimorati a Ostia vedono le proprie attività professionali nell’entroterra fiumicinese: infatti dal territorio lidense per raggiungere l’ex circoscrizione romana bisogna arrivare fino al Grande Raccordo Anulare e poi riscendere verso il mare, in un giro immane di quasi 36 Km e con tantissimi dispendio di tempo visto il traffico (qualcuno si è ritrovato a fare il tragitto anche in più di un’ora). Una condizione che ovviamente è andata ad appesantire la congestione del traffico su arterie sensibili come la via del Mare, da tempo molto tra le principali protagoniste della cattiva viabilità romana (soprattutto nei punti di Ostia Antica e Acilia).
Fabrizio Pagliuca – presidente del “Comitato Spontaneo Isola Sacra” – ha commentato così l’attuale chiusura di questa struttura urbanistica e il conseguente isolamento sanitario di questo quartiere: “Non è solo un problema di traffico, ma anche sanitario: noi abbiamo solo un piccolo pronto soccorso, ma può effettuare solo i primi soccorsi senza poter fare di più. Oltretutto noi qui abbiamo due concreti pericoli di morte: la R4 per l’esondazione del fiume Tevere e la R4 per l’alluvione. Non succede nulla fortunatamente, ma se succedesse davvero qualcosa che dovremmo fare? Sarebbe carino saperlo”.
Sulla viabilità alternativa ha affermato: “Attendiamo la riunione del sindaco Montino all’Astral. Secondo me la chiusura durerà oggi e massimo domani: il punto infatti è messo male dal punto di vista del cemento armato, ma rimane stabile. Pure con qualche punto scoperto o ferro arrugginito, non parliamo fortunatamente della situazione di Genova. La mobilità alternativa potrebbe esserci con la costruzione di un ponte che colleghi Ostia Antica – su via del Collettore Primario – e la zona di Parco Leonardo, oppure creandone uno che passi da Ostia per la zona dell’Idroscalo“.
Pagliuca ha concluso sui disagi pervenuti ai cittadini: “Qualche cittadino mi ha chiamato per avvertirmi di disagi, ma Isola Sacra ora è tranquilla e attualmente c’è meno traffico: infatti chi vuole andare a Ostia o venire a Fiumicino, adesso sta facendo il giro. Però è ovvio che il barista di Isola Sacra che abita a Ostia, per aprire alle 5:30 del mattino oggi si è dovuto alzare alle 3:00 quando in dieci minuti arrivava alla sua attività. L’operaio che viene da Ostia con il pullman, oggi ha aspettato due ore alla fermata perché i mezzi non passavano. Chi si assiste i propri familiari a Ostia e viene da Fiumicino, ha trovato difficoltà: infatti il ponte ora è attraversabile solamente a piedi o con i mezzi di soccorso”.
Alessandro Marocchini – presidente della think thank “Migliora Fiumicino” – ha dichiarato in fatto di mobilità alternativa al Ponte della Scafa: “L’idea del trasporto non è un’idea originale, però è una realtà di trasporto nelle altre città europee. Bisognerebbe chiedersi perché non si sfrutta un fiume, come invece hanno fatto in passato gli antichi romani per trasportarci le persone o le merci. Questo tratto va dallo stesso Ponte della Scafa al Ponte Marconi, che è navigabile nonostante la presenza cospicua di rifiuti in acqua”.
Ha affermato sulla fattibilità di quest’idea nelle sedi istituzionali: “Ora abbiamo creato il think thank Migliora Fiumicino, ma queste idee erano già state portate avanti prima delle elezioni e stesso io avevo fatto dei progetti per elencarle: ho mandato questi documenti a tutti i candidati sindaco, con alcuni punti che sono poi stati presi in considerazione. Tutte idee che ora ho deciso di pubblicare in maniera periodica“.
Marocchini ha concluso: “L’idea di ricontrollare il ponte fatto negli Anni ’70 è l’inizio di un percorso: se uno evidenzia delle criticità – come fatto anche da un consigliere comunale in questi giorni – non capiamo perché il Comune non può farlo tre mesi prima. Serve organizzarsi per tempo e salvaguardare l’incolumità delle persone, ma anche quella quotidianità di tutti i cittadini che attraversano questo punto per numerosi motivi. In territori come Ostia, Fiumicino e Isola Sacra bisogna parlare di mobilità alternativa, soprattutto quando in queste zone è presente un aeroporto: Fiumicino non ha neanche una stazione ferroviaria, ma attraverso il fiume potrebbe aprirsi ugualmente al turismo“.
Da Ostia è intervenuto Pietro Malara (consigliere municipale di Fratelli d’Italia nel X Municipio di Roma Capitale): “Sicuramente è un disagio che non si può affrontare, poiché senza scuola e i lavoratori in ferie già ci sono file di ore per collegare Ostia a Isola Sacra: mi sembra assurdo preventivare una cosa del genere, senza che si pensi a dei percorsi alternativi ed efficaci. Quanto prima richiederemo un Consiglio Municipale straordinario sulla questione, perché vogliamo avere chiarezza e mi riserbo di chiedere una commissione Controllo e Garanzia sulla faccenda. È una responsabilità della Regione Lazio e attiveremo – come Fratelli d’Italia – i nostri consiglieri regionali sia per accelerare l’iter procedurale per la manutenzione del ponte, ma anche per trovare alternative di mobilità in caso di prolungata chiusura del Ponte. Già la Cristoforo Colombo e la via del Mare soffrono di criticità legate alla viabilità, immaginiamoci cosa succederebbe con l’aggiunta dell’ulteriore traffico per il ponte“.
Ha continuato: “Stamattina so di file dalle 6:30 del mattino, nonostante la gente ha provato a muoversi per tempo: una situazione destinata a diventare impossibile con la riapertura delle scuole. È inammissibile che per fare una manciata di chilometri, siamo costretti a fare dei giri immensi: si valuti l’idea di un ponte pedonale o di navetta che colleghi le due rive. Ora non possiamo dimenticarci di quei lavoratori che da Ostia vanno a Fiumicino per le loro attività, o viceversa“.
Sulle analisi urbanistiche ai ponti romani dichiara: “Purtroppo si è aspettato Genova per accendere l’allerta sui trasporti e le infrastrutture: queste da decenni non vengono monitorate o curate. Sulla parte inferiore del Ponte della Scafa addirittura ci sono pezzi penzolanti, in una situazione deleteria. Non è il ponte di Genova, ma sicuramente subisce un traffico enorme tutti i giorni dell’anno. L’attività di controllo di questa struttura era partita da tre mesi, ma sicuramente è una coincidenza con Genova l’intensificarsi dell’attività: in tutti gli Uffici Tecnici sicuramente i stanno impegnando per evitare nuove tragedie“.
Conclude con il controllo sui ponti nel X Municipio: “Hanno concentrato i controlli sul Ponte della Magliana perché costruito da Morandi, ma anche Ostia si vede collegata con il ‘cavalcavia nuovo’ e gli storici altri tre che portano al mare: non mi risultano manutenzioni straordinarie su queste infrastrutture, ma sicuramente sui quei punti va aperto un iter per poterli controllare e monitorare. Sono ponti diversi sia chiaro, ma vanno monitorati: pure se comporterà un disagio la loro chiusura, la sicurezza prima di tutto“.