Sì al pasto da casa. Recentemente a Cerveteri, Guidonia e Fiumicino alcuni genitori stanno portando avanti una democratica battaglia per ottenere questo traguardo per i loro figli. “Con coraggio – spiegano dall’Associazione di volontariato Mamme Etrusche Litorale Nord Roma – perché a volte, come nel caso di Cerveteri, si rimane soli, ma per loro si va sempre avanti”.
I genitori di Torino, apripista in questa “guerra”, erano una cinquantina, ma oggi sono a migliaia.
“A loro ed all’Avvocato Giorgio Vecchione va tutta la nostra stima – proseguono i genitori -Il pasto da casa, lo abbiamo detto più volte è un diritto. La Corte d’Appello di Torino, con sentenza n. 1052 del 21 giugno 2016 in merito alla causa aperta da alcuni genitori di Torino contro il Comune di Torino ed il MIUR, accerta il diritto per i genitori di scegliere per i propri figli tra la refezione scolastica e il pasto domestico da consumare a scuola, durante l’orario mensa. La nota del Dirigente MIUR Piemonte – ma che è estendibile a tutti coloro che ragionano con buon senso – n. 11082 del 14/10/2016 a firma del Dr. Fabrizio Manca, scrive: “Si ritiene che l’unica modalità applicativa idonea a tutelare i diritti e le scelte di tutte le famiglie, salvaguardando al contempo la continuità dell’erogazione dell’offerta formativa e i valori educativi e di socializzazione propri del tempo pieno e del tempo prolungato, sia costituita dalla possibilità di consumare il pasto domestico nei locali adibiti a refezione scolastica, anche attraverso l’individuazione di apposite aree dedicate”. Insomma è chiaro che chiunque ostacola l’esercizio del diritto del pasto da casa commette un’azione illegittima o peggio un abuso”.
A rafforzare questa ipotesi la Dr.ssa Rosa De Pasquale del MIUR con la nota n. 348 del 3 marzo 2017 che fornisce infine agli Uffici Scolastici Regionali le direttive in materia di consumo del pasto a scuola nel caso in cui questo venga preparato a casa. Il documento informa i dirigenti tutti che è costituito un tavolo con Ministero della Salute e che la sentenza di Torino ha aperto la strada a ricorsi, specificando che le Istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia e discrezionalità, valuteranno per gli aspetti di competenza le soluzioni idonee a garantire la fruizione del pasto domestico e dell’erogazione di quello industriale, assicurando la tutela delle delle condizioni igienico-sanitarie.
“Va da sé – proseguono i genitori – che la circolare denominata “circolare snack” firmata dai Dirigenti Scolastici di Fiumicino (Ponzi, Sorce e Iannarelli) è un atto totalmente illegittimo e discriminatorio in quanto prima di tutto nega il pasto da casa poiché autorizza a consumare unicamente una merenda /snack in sostituzione del pasto della refezione scolastica. Inoltre cita un incontro con un dirigente ASL (senza farne il nome e senza allegare le disposizioni in formula scritta) che avrebbe dettato strane regole per la sicurezza alimentare i bambini. In totale disarmonia con la sentenza della Corte d’Appello, con le stesse direttive MIUR e soprattutto discriminando i bambini che non godono come gli altri compagni del tempo mensa, della convivenza nel luogo pubblico della socializzazione e dell’educazione. Tale provvedimento che portiamo all’attenzione dell’Assessore Arcangela Galluzzo, e dei Dirigenti MIUR, è assolutamente lesivo dei diritti dei bambini che nel corso del passato anno scolastico erano costretti a mangiare il loro pasto domestico DOPO il tempo della mensa e SUL PROPRIO BANCO di scuola, ed il rispetto delle norme igienico sanitarie dov’è? Ai dirigenti di Fiumicino rammentiamo che il rispetto delle regole che tanto insegniamo ai bambini deve venire dal buon esempio dato dagli adulti! Ci auguriamo che già dalla lettura di questo articolo possano comprendere che i genitori di Fiumicino hanno il diritto di scelta, che il MIUR fissa con certezza gli ambiti dei dirigenti scolastici, che i bisogni dei bambini sono prioritari su tutto così come la loro libertà ed il loro diritto a consumare il pranzo preparato a casa, ma con i loro compagni, nello stesso momento e nel locale mensa. Unica accortezza in realtà sarebbe procurare uno spazio nel refettorio dedicato. Il personale ATA a sorveglianza di questi pericolosissimi sovversivi!
Impariamo tutti che il rispetto delle regole che chiediamo ai bambini di oggi , sarà il rispetto delle leggi che pretenderemo dagli adulti di domani.
A Guidonia decine di famiglie stanno lottando con pareri ASL che di fatto favoriscono la refezione scolastica. Vorremmo ricordare a questi dottori che la preparazione dei pasti domestici è un’attività non assoggettata alle imposizioni delle vigenti normative in materia di igiene dei prodotti alimentari e delle imprese alimentari e relativi controlli ufficiali (Reg. C.E. n. 178/2004, C.E. n. 852/2004 n. 882/2004), non è soggetta a forme di autorizzazione sanitaria, né a forme di controlli sanitari, e ricade completamente sotto la sfera di responsabilità dei genitori o degli esercenti la potestà genitoriale, sia per quanto concerne la preparazione, sia per ciò che concerne la conservazione ed il trasporto. Attenti a non uscire quindi dalle vostre competenze in danno ai bambini.
Concludiamo ringraziando la Dirigente Scolastica di un istituto di Cerveteri, la prima ed unica ad aver responsabilmente detto SI. Arriveranno ora senz’altro altre richieste, e, ci auguriamo che anche gli altri Dirigenti Scolastici possano seguire il suo buon esempio. I bambini di questa scuola mangiano tutti insieme, nello stesso momento, con la giusta serenità e quello che abbiamo insegnato loro – tutti uniti – è che la condivisione è anche nelle differenze, ed oggi, forse , non c’è dono educativo più grande di questo! Grazie Velia”.
“E non scordate – concludono i genitori – cari Dirigenti Scolastici e Medici Asl che abbiamo chiesto e depositato un Emendamento al Parlamento Italiano al D.D.L. 2037 e che stiamo facendo questo per i nostri bambini e lo stiamo facendo contro le lobby che hanno fatto della refezione scolastica un mercato finanziario e basta! Buon pasto da casa a tutti!”