Sophia Sofì: ieri sera, domenica 13 ottobre 2024, la pièce che glorifica la Loren ha emozionato il Teatro Le Sedie di Roma.
Per omaggiare la diva nostrana più conosciuta al mondo, Sophia Loren, ieri sera, domenica 13 ottobre 2024, il Teatro Le Sedie ha proposto lo spettacolo «Sophia Sofì». L’associazione culturale Il Rinoceronte ha voluto celebrare la star, che ha recentemente spento le 90 candeline, attraverso un tributo davvero emozionante.
Sul palcoscenico, situato a Labaro (Municipio Roma XV, che ha ospitato un’interessante iniziativa durante l’estate 2024), un’opera di Anna Aquilone e diretta da Massimo Cinque che affronta la vita della Loren, costellata da successi e dolori. Ad interpretare l’icona di Pozzuoli ci ha pensato un’appassionata Maria Pia Iannuzzi. Quest’ultima, oltre ad essere attrice, in questa sfida si è cimentata nel ballo e nel canto. In scena anche il brillante Leonardo Guelpa alla chitarra.
Sophia Sofì, l’omaggio alla Loren al Teatro Le Sedie
In sala è presente un lieve brusio, diviso tra i commenti che precedono lo show e le aspettative che le persone hanno sul prodotto. Il flusso viene interrotto dall’arrivo di Maria Pia Iannuzzi, abbigliata da un semplice, ma suggestivo, abito nero. Subito si intuisce che Iannuzzi ha molto a cuore la non indifferente responsabilità di incarnare, non solo la stella Sophia Loren, ma anche, e soprattutto, la popolana Sofia Scicolone.
Con estremo rispetto, parte l’avventura nell’animo di un importante pezzo di storia del nostro Paese. Non a caso, Maria Pia esordisce con la frase:
“Questa è la storia di due donne“.
Il pubblico si avvicina al lato umano della vedette. Effettivamente, non ci si trova di fronte ad un racconto che espone solo la scintillante carriera della leggenda del Cinema, ma ad un vero e proprio viaggio che va a scavare nelle fragilità di una donna ‘normale’.
Oltre ad aneddoti sconosciuti al grande pubblico, frammenti di pellicole e squisite esibizioni dal vivo, come «Mambo Italiano», la rappresentazione tratteggia l’esistenza della Loren anche attraverso alcuni degli uomini che hanno incrociato il suo cammino. Si intuisce che Sofia, sin da piccolissima, cercava costantemente la figura paterna che le è mancata. A tal proposito, vengono menzionati: il difficile rapporto – quasi inesistente – con il padre Riccardo, l’amicizia con artisti magnifici (tra cui Vittorio De Sica, Totò, Marcello Mastroianni, Armando Trovajoli, Charlie Chaplin e Omar Sharif), il presunto flirt da scoop con Cary Grant e l’incontro con il suo amore Carlo Ponti.
Sophia Loren, le difficoltà di una donna normale
Nonostante sia considerata una divinità per il Bel Paese, la narrazione coinvolge le delicatezze e le debolezze che possono essere quelle di una qualsiasi figura femminile. Per evitare lo scandalo del concubinaggio da noi, la Loren si era trasferita con Ponti a Parigi, dove si sono sposati. Cercando un figlio con impegno per completare il desiderio di una famiglia normale tutta sua, la star ha subito diversi aborti spontanei prima di dare alla luce Carlo Jr. ed Edoardo.
Dopo essere stata ingiustamente in carcere, la VIP, vicina ai 50 anni, ha capito di aver raggiunto una tranquillità interiore mai avvertita precedentemente. Chi è presente in teatro si commuove e comprende, grazie al lavoro eccelso dei professionisti intervenuti, che Sophia non è solo la diva inarrivabile, bensì una donna che ha avuto incessantemente il coraggio di essere se stessa. D’altronde, non c’è bellezza che possa competere con la consapevolezza e l’accettazione di chi si è davvero.