Dopo la crisi post-lockdown, molte aziende hanno da subito percepito come indispensabile per continuare a crescere riuscire ad abbattere le frontiere estere. Espandere il proprio giro d’affari è diventato vitale, cominciando proprio dal trovare i giusti distributori dei prodotti da vendere, oltre ad eventuali acquisizioni.
Come trovare i giusti distributori all’estero
Ecco allora pronta una lista utile per individuare subito il distributore all’estero che sia più performante per i propri prodotti. Non bisogna aspettare per forza aiuti dalla politica, meglio muoversi con attenzione. Come prima cosa è consigliabile la partecipazione a fiere internazionali, con queste infatti si potrà creare la giusta opportunità. Ma oltre a presenziare alle manifestazioni è importante organizzare meeting e incontri.
Un altro aspetto fondamentale è l’analisi dei concorrenti, che aiuterà a capire come questi si muovano nei mercati esteri, in modo da potersi dirigere nella direzione più idonea. Un aiuto potrebbe arrivare direttamente dai distributori di prodotti complementari, è quindi una buona iniziativa quella di provare a contattarli. Una volta poi trovato un partner ideale, è importante sapere che online si ha la possibilità di risalire alla partita iva estera, in modo da tracciare il profilo dell’azienda in questione, ed assicurarsi definitivamente e senza ombra di dubbio che questa sia quella giusta per le proprie esigenze.
Ma quali caratteristiche deve avere un distributore per garantire delle ottime prestazioni? Prima di tutto un’ampia potenzialità di acquisto e di conseguenza un’eguale capacità di vendita marketing. Altro punto discriminante è la stabilità finanziaria, che può essere comprovata con un’adeguata tempestività nei pagamenti. Deve anche essere in grado di offrire un supporto all’acquirente, sia pre che post-vendita, oltre a dare riprova di una grande conoscenza del mercato locale. Quella di trovare il giusto partner di distribuzione è una scelta chiave, perché permetterà di contare sul supporto di una figura professionale che sappia come muoversi nel modo più idoneo e proficuo possibile.
E se ci sono problemi di pagamento?
Con le dovute precauzioni e con i suggerimenti finora elencati il margine di errore si abbassa moltissimo, ma è comunque necessario sapere come far fronte ad un mancato pagamento di un cliente estero, o qualche problema con i distributori. Proprio per questo è indispensabile informarsi prima su cosa preveda, in materia di recupero crediti, la normativa del Paese in cui si vuole esportare. Ci sono infatti molti stati in cui la burocrazia non è lunga come quella italiana. Sia Singapore che il Sud Africa per esempio hanno una procedura meno complessa e molto più celere. Mentre in Germania, Cina, Olanda e Marocco è possibile procedere alla fase giudiziale senza fornire alcun preavviso al debitore. Anche i periodi di prescrizione in questo caso risultano cruciali, se infatti in Italia un credito si prescrive in 10 anni, in Regno Unito e in Francia i tempi sono molto più corti, rispettivamente di 6 e 5. In definitiva la gestione di un credito commerciale può costare a una azienda molti sforzi, quindi è importante affidarsi solo ad esperti del settore che abbiano i mezzi per valutare la clientela, oltre alle capacità e le conoscenze che servono per far fronte alle eventuali problematiche che possono insorgere.