Tredicesima, è tempo di riscossione: quando verrà erogato l’importo, le differenze tra pensionati e dipendenti, le ultime novità sulle cifre.
Tredicesima, arriva il momento più atteso. Durante le feste, sia pensionati che dipendenti, festeggiano l’arrivo della somma. Ogni anno, tuttavia, c’è qualche novità con cui fare i conti che sistematicamente spiazza. In primis quando ricevere la somma: cambia tutto se si è ancora in attività oppure ci si sta godendo il meritato riposo dopo anni di lavoro. Questi cambiamenti portano spesso a tante altre scadenze e ulteriori limiti da ricordare.
Nello specifico, per il 2024, i pensionati saranno i primi a ricevere la tredicesima in attesa del nuovo anno. Sul finire del 2023, infatti, chi è in pensione riceverà l’importo a partire dal 1 di dicembre. Ai dipendenti, invece, coloro che risultano ancora in piena attività, il saldo avverrà intorno al 15 dello stesso mese. Nello specifico, ogni mese si matura una quota di tredicesima, la quale altro non è che un dodicesimo della retribuzione lorda mensile.
Tredicesima, quando viene erogata: le date per dipendenti e pensionati
Tradotto: se si lavora tutto l’anno, a dicembre spetteranno 12 quote di tredicesima maturate. Nel settore privato, invece, la tredicesima è a discrezione del datore di lavoro. Dipende dai contratti in essere. L’unica certezza è che deve essere pagata entro e non oltre il 24 dicembre. Lo stesso vale per gli studi professionali e il settore chimico-farmaceutico. La tredicesima del 2023 vanta 7 miliardi in più: incremento dovuto al fatto che la forza lavoro è aumentata di circa 400 unità. Si registra, infatti, un aumento del 5% rispetto allo scorso anno. A parità di periodo.
Infatti la necessità di lavorare non manca, neppure le possibilità: la questione in essere riguarda, semmai, la tipologia di contratti. Al netto di questo – che genera diatribe tutt’altro che di poco conto – l’incremento c’è. Un segno + che consente vacanze di Natale leggermente più serene, anche se dobbiamo dimenticare la “corsa pazza” al regalo. Il 2023 è ancora l’anno dell’oculatezza, magari il 2024 concederà qualche attimo di respiro. La congiuntura si fa sentire: se l’occupazione aumenta, aumentano anche le scadenze. Ecco perchè la tredicesima – al netto di tutto – rappresenta un’opportunità per tutti.