Fare trading online può rivelarsi una bellissima opportunità per milioni di utenti: un modo per mettersi alla prova, per realizzare qualche entrata extra e, in certi casi, addirittura per reinventarsi dal punto di vista professionale.
Allo stesso modo però, anche il mondo del trading online presenta le sue zone d’ombra, i suoi fattori di rischio e, purtroppo, un numero crescente di realtà poco affidabili. Da questo punto di vista i dati forniti dagli analisti sono tutt’altro che rincuoranti: negli ultimi anni il numero delle truffe economiche perpetuate attraverso internet sono cresciute di quasi il 30%.
Tra queste, le truffe legate al mondo del trading online pare siano aumentate addirittura del 280%: una crescita davvero impressionante, che si sarebbe mantenuta costante per tutto l’anno passato.
Ecco perché, è ancora più importante per tutti gli aspiranti investitori prepararsi adeguatamente prima iniziare ad affacciarsi sui mercati finanziari. Per informarsi e rimanere costantemente aggiornati può essere utile consultare siti di approfondimento come TradingOnline.Blog, che mette a disposizione opinioni e recensioni sul trading online con cui è possibile disporre di una panoramica a 360° su questa modalità di investimento sempre più diffusa.
In questo modo, si avrà modo di sviluppare tutte quelle competenze necessarie per operare sui mercati in maniera consapevole, a partire dalla capacità di distinguere un portale affidabile da uno non sicuro.
L’importanza di investire in sicurezza
Il primo step da fare per iniziare a investire in maniera consapevole (e, di conseguenza, sicura) è di natura mentale. Il trading online infatti non deve venire visto come una panacea in grado di curare tutti i mali: una specie di luogo magico, al cui interno sia possibile arricchirsi rapidamente e senza sforzo.
Questi sono falsi miti che fanno male al sistema e che, soprattutto, rischiano di illudere gli utenti meno esperti. Il trading è una disciplina complessa, che può regalare soddisfazioni soltanto a patto che dietro ci siano sacrificio, applicazione, disciplina: un settore come tanti altri insomma, che premia i più meritevoli e in cui la fortuna gioca un ruolo molto più marginale di quanto non si potrebbe immaginare.
Sgombrato il campo da eventuali equivoci, non resta che iniziare a studiare, magari utilizzando le risorse messe a disposizione dalla rete. Al giorno d’oggi infatti spesso sono proprio i broker a offrire corsi e lezioni ai loro utenti: materiale prezioso, che può venire fruito in forma del tutto gratuita. Anche perché i broker guadagnano proprio sulla base del volume d’affari sviluppato al loro interno: sono dunque i primi interessati a preparare investitori sempre più capaci e performanti.
Trading online: come evitare le truffe?
Arrivati a questo punto non resta che capire come imparare a individuare i broker più affidabili e, soprattutto, come imparare ad evitare i siti truffaldini.
Da questo punto di vista il primo suggerimento riguarda il semplice buon senso. Infatti è sempre consigliabile evitare a priori tutte quelle realtà che puntino su una comunicazione sensazionalistica e semplificata: siti che promettono guadagno incredibili a tempo di record, siti che promuovono “case histories” del tutto irrealistiche ecc.
Nella stragrande maggioranza dei casi di cui sopra si tratta di bugie belle e buone: esche virtuali create ad arte per convincere gli utenti meno attenti a lasciare i propri dati personali. Un altro buon metodo per essere certi di fare trading soltanto con broker affidabili – e ce ne sono moltissimi – consiste nel tenere d’occhio le licenze.
Le licenze infatti servono proprio a questo: a certificare che la piattaforma in questione rispetta le normative vigenti a livello nazionale o internazionale. In questo momento storico due delle licenze maggiormente distribuite sono la CONSOB e la CySEC. La Licenza CONSOB viene rilasciata direttamente dall’organo di controllo del mercato italiano ed ha valenza nazionale. La licenza CySEC invece viene rilasciata dall’autorità di Cipro, ma ha una validità estesa all’interno di tutto il territorio dell’Unione Europea.