Taglio del cuneo fiscale e rivalutazione anticipata delle pensioni. Queste le due misure approvate dal Consiglio dei Ministri nel decreto Aiuti-Bis.
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Il taglio del cuneo fiscale
L’art.19 del decreto aiuti-bis prevede interventi per il taglio del cuneo fiscale. I lavoratori dipendenti pagheranno meno contributi in busta paga e dunque riceveranno uno stipendio più alto. In particolare, l’esonero contributivo di cui alla Legge di bilancio 2022 sarà incrementato di un punto percentuale e passa dallo 0,8% all’ 1,8%. L’esonero riguarda coloro che hanno un reddito annuo non superiore a 35.000 euro.
Questo quanto prevede il decreto aiuti-bis: “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all’articolo 15 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato di un punto percentuale. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
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La rivalutazione delle pensioni
Il decreto anticipa anche gli effetti della rivalutazione delle pensioni. L’adeguamento definitivo da 1,7% a 1,9%, come da incremento dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat avrebbe avuto effetto da gennaio 2023. Il decreto Aiuti-bis anticipa l’effetto della rivalutazione già ad ottobre. Dunque, il conguaglio ai fini della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 viene anticipato al primo ottobre 2022.
Inoltre, la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è anticipata per al 2% per le pensioni di ottobre, novembre e dicembre 2022. Beneficeranno di tale ultima previsione, coloro che hanno un assegno mensile complessivamente pari o inferiore all’importo di 2.692 euro.