Shrinkflation. C’è un modo per diffondere l’inflazione sotto il naso di tutti, senza però che sia così evidente la sua presenza, anestetizzando apparentemente il rimbalzo psicologico. Perché quello economico, di rimbalzo, si vede eccome. O meglio si sente. C’è, ma non si vede, per dirla in altri termini.
Inflazione: aumento dei prezzi o riduzione del prodotto
Di fatto, gli effetti dell’inflazione possono essere diversi: l’aumento dei prezzi da una parte, ma anche la diminuzione del contenuto all’interno dei prodotti al dettaglio. In quest’ultimo caso, il prezzo rimane fisso, senza rialzi, creando l’illusione di star comprando le stesse cose. Ma in realtà, come anticipato, la quantità acquista scende, e di molto.
Shrinkflation: cos’è
Questo tipo specifico di inflazione alla rovescia si chiama shrinkflation ed è un fenomeno per cui senza aumentare i prezzi i consumatori ci rimettono comunque. Si, perché acquistano allo stesso prezzo ma con una riduzione della quantità del bene acquistato. Certo, è la regina delle tattiche, un pronipote più raffinato, potremmo dire, di quelle famosissime offerte a 999,999,999.
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Una strategia per illudere il consumatore
Uno stratagemma per i clienti, ma anche contro l’inflazione stessa, attraverso il quale le aziende vogliono far credere al consumatore che i prezzi non sono cambiati. E così facendo vengono incoraggiati la spesa e i consumi senza ”traumi” di sorta. Ma rimane un sistema, sostanzialmente, per nascondere l’aumento dei prezzi e non disincentivare i consumi. Per il momento non è affatto chiaro quanto il fenomeno sia diffuso in Italia. Tuttavia, alcune associazioni dei consumatori hanno già deciso di presentare un esposto al fine di verificare se la pratica sia legale o meno.
Cosa significa il termine e quali effetti sono previsti
Andando a scavare nell’etimologia, il termine in questione è composto da due lessemi di origine inglese: il verbo restringere e la parola inflazione. Certo, il fenomeno non riguarderebbe solamente l’Italia, anzi sembrerebbe essere molto più diffuso all’estero, soprattutto negli Stati Uniti. Per meglio comprende il sistema, vi riportiamo un esempio tratto direttamente da Il Sole24 Ore.
Stesso prezzo ma meno contenuto
Un semplice ma intuitivo esempio: un pacchetto di patatine. In tal caso, sull’acquisto del prodotto, il costo non varia, ma al suo interno si troveranno quelle 5-10 patatine in meno rispetto al solito. E diciamoci la verità, in tali casi è davvero difficile che qualcuno se ne accorga. Il fenomeno è perfettamente applicabile ad ogni prodotto, anche le lattine, le quali verrebbero prodotte appositamente di dimensioni ridotte per poter sopportare meno contenuto.
L’esposto presentato dal Codacons in Italia
Ora che la questione sembra stia diventando attuale anche in Italia, ecco che il Codacons ha presentato un esposto all’Antitrust e in 104 procure, con la richiesta di aprire delle indagini in merito le quali avrebbero l’obiettivo di verificare se si tratti di una prassi legale o se possa rientrare a pieno diritto nella categoria di ”truffa”. In merito a ciò, proprio il Codacons si è espresso dichiarando che il sistema “consentirebbe enormi guadagni alle aziende produttrici ma, di fatto, svuotando i carrelli e le tasche dei consumatori”.