Sul tema scuola e stipendi, è stato firmato di recente un accordo sul rinnovo del contratto dei docenti, un’intesa politica ce è stata raggiunta seguito di un lunghissimo confronto che ha visto come protagonisti 1 milione e 200mila lavoratori del sistema scuola. In merito alla questione, il Ministri dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ha dichiarato: “Anzitutto in un’anticipazione relativa alla parte economica, che permetterà al personale scolastico di vedersi riconosciute già nel cedolino di dicembre le somme relative agli arretrati maturati, per una voce media di 2.000 euro, i quali andranno ad aggiungersi allo stipendio e alla tredicesima”.
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L’accordo raggiunto in Consiglio
L’accordo raggiunto, in sostanza, prevede una disponibilità economica pari a 100 milioni di euro, la quale è stata deliberata ufficialmente dal Consiglio dei Ministri, e che sarà da destinare alla componente fissa della retribuzione accessoria per l’anno 2022, in questa suddivisione: 85,8 milioni per i docenti e 14,2 milioni per il personale Ata. Parallelamente a ciò, è stato promesso e dichiarato un impegno continuo per il reperimento di ulteriori risorse finanziarie, soprattutto in vista della manovra di bilancio 2023. In questo caso, le risorse saranno da distribuire per la retribuzione tabellare del personale scolastico.
”Giornata storica” per il sistema scuola
Una giornata ”storica” come ha avuto modo di sottolineare il Ministro Valditara a conclusione dei lavori: “Oggi è una giornata storica caratterizzata anzitutto da un nuovomodo di intendere il rapporto tra il governo e le parti sociali, impostato sul confronto costruttivo e sulla risoluzione pragmatica dei problemi. Questo sarà sempre l’approccio che porterò avanti con chi rappresenta i lavoratori del comparto scuola”. E poi, ha aggiunto subito dopo: “Con questo accordo otteniamo lo sblocco di risorse per Natale e, grazie anche alle risorse aggiuntive di 100 milioni deliberate nel decreto legge, l’implementazione di un aumento medio dello stipendio dei docenti pari immediatamente a 100 euro mensili, e a regime a quasi 120 euro mensili, incremento più consistente degli ultimi contratti. Diamo così un primo segnale concreto sul tema delle retribuzioni, fondamentale per rivalorizzare e restituire autorevolezza alla figura del docente.”