La pensione è un obiettivo importante per i lavoratori. Una meta conseguita la quale, finalmente, si può riposare contando su un assegno mensile. La domanda più frequente è: a quanto ammonterà la mia pensione?
La verità è che ci sono diverse variabili sulla base delle quali calcolare l’importo della pensione, prima tra tutte sicuramente l’importo netto dello stipendio percepito. È sulla base di quest’ultimo che si può fare un calcolo approssimativo. È stimato che una volta raggiunta l’età pensionabile, il lavoratore abbia diritto a percepire approssimativamente il 73 per cento del salario che ha ricevuto.
Contributi minimi per aver diritto alla pensione
Partendo dal presupposto che per avere diritto a pensione è necessario aver versato almeno 20 anni di contributi, andiamo a scoprire a quanto ammonta l’assegno nel caso in cui il lavoratore abbia raggiunto i 67 anni di età, versato 40 anni di contributi e percepito uno stipendio netto al mese di 1.500 euro. In questo caso va calcolato il regime contributivo e quello retributivo che consente di ricevere mensilmente una somma pari a 1.250 euro netti al mese.
La pensione varia seconda dei contributi versati
Nel caso in cui non si riesca a raggiungere una tale anzianità contributiva, gli importi cambiano. Facciamo il caso il lavoratore abbia versato 30 anni di contributi, per uno stipendio di 1.500, tenendo sempre conto del regime contributivo e retributivo, la pensione mensile si aggirerà intorno ai 950 euro netti. Nel caso del lavoratore di 64 anni con 38 anni di contributi che vuole accedere a ‘Quota 102’, avrà diritto a una pensione di circa 1.150 euro al mese.
Non conta l’età anagrafica ma l’anzianità contributiva
Occorre tenere a mente che l’anzianità contributiva è un elemento imprescindibile per avere diritto alla pensione, è più rilevante dell’età anagrafica. Pertanto è necessario aver raggiunto i contributi minimi previsti per legge, senza i quali non è possibile contare su una pensione. Il limite minimo per poter contare sulla pensione di vecchiaia è aver compiuto i 67 anni e versato 20 anni di contributi.
I sistemi di calcolo
Sono tre i sistemi di calcolo tra i quali il lavoratore può scegliere sono: quello retributivo: con almeno 18 anni di contributi fino al 31 dicembre 1995; quello misto per i lavoratori con meno di 18 anni di contributi maturati al 31 dicembre 1995 e, infine, quello contributivo: per i lavoratori che siano stati assunti dopo il 1 gennaio del 1996.