Un’altra “bacchettata” arriva in merito alle opere pubbliche, dove “dall’analisi tra le entrate e le spese inizialmente previste e quelle accertate ed impegnate si rileva che lo scostamento tra le previsioni iniziali della programmazione relativa alle opere pubbliche iscritte al titolo II della spesa rispetto a quanto effettivamente realizzato è pari al 87%. Tale significativa differenza denota una scarsa capacità di programmazione e/o realizzazione delle opere stesse”. Anche con le spese in conto capitale “si osserva che lo scostamento tra le previsioni iniziali di programmazione relative alle opere pubbliche iscritte al Titolo II della spesa rispetto a quanto effettivamente realizzato è pari all’87%. Tale significativa differenza denota una scarsa capacità di programmazione e/o realizzazione delle opere stesse. Inoltre si evidenzia che il disavanzo di competenza finanzia parte della spesa di investimento”.
Riguardo alle entrate tributarie, i revisori hanno scritto che “Le entrate tributarie accertate nell’anno 2012 presentano i seguenti scostamenti rispetto alle previsioni iniziali ed a quelle accertate nell’anno 2011”, riportando una differenza negativa di quasi 5 milioni di euro. “Dalla tabella – proseguono i revisori – si evince, complessivamente, un calo preoccupante per le entrate tributarie che costituiscono, per l’Ente, la maggiore risorsa in considerazione delle continue diminuzioni dei trasferimenti erariali. In merito all’attività di controllo delle dichiarazioni e dei versamenti l’organo di revisione rileva che non sono stati conseguiti i risultati attesi e che in particolare le entrate per recupero evasione sono state le seguenti: Previste recupero evasione ICI = 3 milioni di euro, accertate recupero evasione ICI = 3 milioni di euro; Previste recupero evasione TARSU = 4,5 milioni di euro, accertate recupero evasione TARSU = 4,5 milioni di euro; TOTALE 7,5 milioni di euro. Recuperate: ZERO”. “In merito si osserva – proseguono i Revisori – che, come tante volte già ribadito, l’Ente continua ad essere penalizzato dalla lentezza e/o mancato incasso dei crediti tributari accertati. Tale situazione è motivo di preoccupazione ed insinua forti dubbi sulla qualità ed attendibilità degli accertamenti effettuati. Obiettivamente un tasso di riscossione pari a zero a fronte di accertamenti per 7 milioni e mezzo di euro è inaccettabile. A tal fine lo scrivente collegio invia l’amministrazione a mettere in atto tutte le azioni possibili al fine di riscuotere l’accertata evasione, se attendibile, in tempi più rapidi e/o ad annullare la pseudo accertata evasione attraverso un serio confronto con la società Andreani all’uopo incaricata dal Comune”.
Sulla Tarsu, i Revisori commentano così: “Ci permettiamo di segnalare l’eccessivo costo di raccolta e smaltimento in confronto con altri Enti similari”. In pratica, il servizio costa troppo. E, aggiungiamo noi, non è neanche così soddisfacente da far passare inosservato l’eccessivo costo. Anzi…
Ancora peggio vanno le cose per quanto riguarda i “contributi per permesso a costruire”. “Gli accertamenti negli ultimi tre esercizi – fanno notare i revisori – hanno subito la seguente evoluzione: Accertamento 2010 = 8.500.000; Accertamento 2011 = 2.671.716,45; Accertamento 2012 = 2.083.086,84. Per quanto riguarda la superiore voce, più volte questo Collegio ha segnalato l’anomala mancata riscossione degli accertamenti effettuati sino all’anno 2010, di cui non esiste più traccia”. In pratica, alcuni costruttori hanno risparmiato milioni di euro, persi in maniera corrispondente dai cittadini di Pomezia. Ma possibile che possa sparire nel nulla una contabilità di tale importanza? E possibile che nessuno abbia mai fatto niente in merito? Lasciamo ai lettori il compito di trarre conclusioni su questa incredibile vicenda.
Qualcosa non quadra neanche quando si parla di sanzioni amministrative pecuniarie: dall’accertamento del 2012 risultano da riscuotere 1.004.597,48 euro, ma da un controllo si scopre che la Polizia Municipale, attraverso il prot. 12175/PL del 4/02/2013 ha segnalato un accertamento reale di soli 575.870,00 euro, quindi poco più della metà. Dalla stessa comunicazione del Comando della Polizia Municipale, emerge una ipotetica situazione pregiudizievole che potrebbe sfociare in futuri debiti fuori bilancio, “ad oggi non quantificata sebbene già preannunciata nel lontano settembre 2011”.
Sconcertante anche il commento riguardo l’analisi della gestione dei residui: “L’organo di revisione non ha potuto verificare la bontà delle motivazioni che hanno determinato l’eliminazione e/o il mantenimento dei residui attivi e passivi in quanto le relazioni dei dirigenti responsabili sono generiche e si limitano semplicemente ad un “mantenere o eliminare”, in difformità a quanto previsto dalla Legge”. “Tra i residui attivi – spiegano i revisori – vengono conservati quelli relativi al contenzioso Aser. Tali residui, sebbene giuridicamente conservabili in attesa della chiusura della procedura in corso, non saranno mai riscossi se non per importi irrisori”. L’analisi e la valutazione dei debiti fuori bilancio ha fatto commentare i Revisori che “alcuni responsabili dei settori dell’Ente hanno dichiarato l’inesistenza dei debiti fuori bilancio, altri hanno ignorato la domanda. Il Comandante della Polizia Municipale, pur evidenziando l’inesistenza di debiti fuori bilancio, ricorda la possibile manifestazione di situazioni pregiudizievoli per l’ente, mentre il dirigente del servizio finanziario evidenzia che “i creditori si sono avvalsi degli strumenti ingiuntivi di pagamento per 28,5 milioni”. La differenza tra il credito nominale vantato dai creditori e l’ammontare del debito che l’Ente dovrà pagare per effetto delle predette azioni legali produrrà sicuramente debiti fuori bilancio”.