Il peso più grande, a scadenza quasi mensile, per tutte le famiglie è fare fronte al pagamento delle numerose bollette che ci vengono recapitare in posta in forma cartacea o, ormai, anche in email, le cosiddette bollette virtuali.
La richiesta di pagamento di acqua, luce, gas, telefono, arrivano puntuali e per quanto l’impegno più gravoso sia pagarle, ve n’è un altro non meno importante: conservare i pagamenti effettuati. Non è, infatti, da escludere che all’azienda fornitrice non risulti saldata una bolletta e si premuri di sollecitarne il pagamento, allora, sarà prezioso avere da parte tutti i cedolini a certificare l’avvenuto esborso della somma richiesta. Conservare le bollette diventa, perciò, fondamentale per dimostrare di aver saldato e non incorrere nella possibilità di dover ripagare…
Necessario uno schedario fisico o virtuale nel quale conservare le bollette pagate
Ma a fronte di un’organizzazione che prevede una sorta di schedario nel quale mettere da parte tutte le ricevute dei pagamenti effettuati per le varie utenze, nasce il dubbio sul lasso temporale in cui queste certificazioni di pagamenti effettuati vanno conservate e possono essere richieste a testimonianza dell’esborso effettivo dell’importo richiesto.
Schedario fisico, virtuale o storico dei versamenti
Tenendo conto che nel caso di bollette cartacee è opportuno creare uno schedario fisico, nel caso di quelle pervenute in email è opportuno realizzare una cartella virtuale, mentre in caso di pagamenti bancari è sufficiente reperire lo storico dei versamenti effettuati, non resta che capire quali sono i tempi, per legge, di conservazione delle ricevute delle utenze.
Per quanto tempo bisogna conservare le bollette per non avere problemi
È bene sapere che esiste proprio un periodo di tempo nel quale occorre avere a disposizione i pagamenti fatti e con opportuno ordine non si sarà costretti a rovistare per casa in cerca di bollette che si è sicuri di aver già saldato, nel caso in cui venga recapitato un sollecito da parte dell’azienda fornitrice dei servizi. Ma esiste, per disposizione normativa, un termine preciso da rispettare per la conservazione delle ricevute dei pagamenti delle utenze effettuati, per non incorrere nel rischio di dover pagare nuovamente la bolletta, con interessi e mora. Basta custodirle per cinque anni dalla data della loro scadenza. Questa è la regola base che vale sia per le utenze del gas che per quelle della luce. Una volta passati i cinque anni il gestore non avrà più alcun diritto di chiedere somme arretrate e non ci saranno più rischi per l’utente.