La pensione di vecchiaia 2023 cos’è? Si tratta di una prestazione economica erogata a favore dei lavoratori che hanno fatto domanda e sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge per poterne fruire. Dunque, c’è un pubblico target specifico a cui si rivolge la manovra in questione. E di fatto, la pensione di vecchiaia ha una platea fatta di: lavoratori dipendenti; lavoratori autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria AGO (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi: artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni); iscritti alla gestione separatae infine ai lavoratori iscritti ai fondi pensione esclusivi e sostituivi dell’AGO. Poi, in base al regime contributivo di cui si fa parte, sono previste anche regole differenti alle quali il lavoratore deve sottostare, ma ci sono anche delle agevolazioni che permettono di accedere in modo anticipato alla pensione di vecchiaia, sempre purché vengano soddisfatte le condizioni previste dalla legge.
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Pensione di vecchiaia 2023: quali requisiti
Come anticipato all’inizio di questo articolo, possono accedere alla pensione di vecchiaia 2023 certamente diverse categorie di lavoratori, ma è necessario che soddisfino precisi e specifici requisiti indicati dalla legge. Le regole cambiano a seconda che il soggetto abbia versato contributi prima del 31 dicembre 1995 oppure solo a partire dal 1° gennaio 1996. Andiamo per ordine: il requisito principale, per chi è iscritto all’AGO con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, è quello di avere almeno 20 anni di anzianità contributiva o in deroga almeno una anzianità contributiva minima di 15 anni per le seguenti categorie di lavoratori:
- lavoratori dipendenti e autonomi che al 31 dicembre 1992 hanno maturato 15 anni di anzianità contributiva;
- lavoratori dipendenti e autonomi ammessi alla prosecuzione volontaria della contribuzione in data anteriore al 31 dicembre 1992;
- lavoratori dipendenti che possono far valere un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e risultano occupati per almeno dieci anni, anche non consecutivi, per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare.
Per quanto riguarda, invece, l’accesso alla pensione di vecchiaia è richiesto il possesso dei seguenti requisiti anagrafici, differenti a seconda delle gestioni. Di seguito vi forniamo una tabella riassuntiva presa dal sito Money.it:
Chi | Periodo | Età |
Lavoratrici iscritte al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) | dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 | 65 anni e 7 mesi |
Lavoratrici iscritte al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) | dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 | 66 anni e 7 mesi |
Lavoratrici iscritte al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) | dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020 | 67 anni |
Lavoratrici iscritte al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD) | dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 | 67 anni |
Chi | Periodo | Età |
Lavoratrici iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) | dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 | 66 anni e 1 mese |
Lavoratrici iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) | dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 | 66 anni e 7 mesi |
Lavoratrici iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) | dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020 | 67 anni |
Lavoratrici iscritte alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, mezzadri e coloni) | dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 | 67 anni |
Chi | Periodo | Età |
Lavoratori iscritti all’AGO (FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi) | dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2020 | 67 anni |
Lavoratori iscritti all’AGO (FPLD e gestioni speciali dei lavoratori autonomi) | dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 | 67 anni |