La situazione economica odierna, con l’impennata dell’inflazione nel 2022, porterà a cambiamenti drastici anche per il tema delle pensioni. Si potrebbe avere un aumento fino a 100euro delle pensioni ma non per tutti questa è una buona notizia. Dai dati Istat sull’aumento dei prezzi al consumo, le rendite rivalutate nel 2023, saranno oltre 16milioni.
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Questione pensioni
Ci sarà un rincaro della spesa che toccherà molteplici prestazioni previdenziali, le quali saranno necessariamente rivalutate. Questo allontanerà sempre di più la previsione di una riforma pensioni affiancata al sostegno pubblico. Lo stesso presidente Mario Draghi aveva già anticipato che la questione poteva evolversi in questo senso.
Il rischio più grande è che probabilmente i soldi non basteranno per tutti. Quindi, i sindacati si riallacciano al “contributo di solidarietà per i pensionati d’oro e d’argento”. Altro argomento fondamentale su cui si basano, è il limite della rivalutazione delle rendite che deve essere predisposto per riuscire a destinare risorse a chi ha i redditi più bassi.
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La richiesta dei sindacati
Principalmente i sindacati chiedono che si preservino tutti i cittadini con il reddito più basso. In tal senso, la direzione presa punta a concentrarsi sulla piena indicizzazione degli assegni medio bassi, rafforzando le “quattordicesime” fino a 1500euro.
La speranza e il punto verso il quale vogliono dirigersi è arrivare a dare 100euro in più a chiunque riceve una pensione inferiore a 1000 euro al mese. “Il governo deve restituire il giusto potere di acquisto ai pensionati”.