I titolari delle pensioni potranno ritirare la prossima mensilità in contanti, direttamente presso i locali delle Poste dal 1º dicembre al 6 dicembre, se abitualmente utilizzano questa modalità. Come ogni mese dall’inizio della pandemia, sarà possibile seguire la turnazione alfabetica consigliata per il ritiro, affissa fuori da tutti gli uffici postali. La data di erogazione tramite accredito bancario, invece, è stata fissata al 1º dicembre.
Il pagamento delle pensioni e la tredicesima di Dicembre
Anche per il mese di dicembre 2022, come già a ottobre e novembre, i trattamenti pensionistici con importo mensile lordo fino a 2.962 euro vedranno una rivalutazione del 2%. Si tratta di un anticipo della perequazione del 2023, ovvero l’adeguamento delle pensioni – è stato fissato al 7,3% – che scatterà il prossimo gennaio in base al dato inflazionistico. Ma questo non sarà l’unico aumento del mese di dicembre: sarà infatti accreditata a tutti anche la tredicesima. Il bonus 150 euro contro il caro energia, previsto dal governo Draghi nel decreto Aiuti ter, dovrebbe essere già stato accreditato automaticamente sui cedolini di novembre ai pensionati con reddito fino a 20mila euro.
Dal 2023, come annunciato dall’attuale governo Meloni, il regime pensionistico Quota 102 dovrebbe essere sostituito da Quota 103: si andrebbe quindi in pensione a 62 anni di età e con 41 anni di contributi. Se questa politica dovesse entrare in vigore – la manovra economica 2023 in cui è inserita è stata approvata in Consiglio dei Ministri, ma deve ancora passare l’esame del Parlamento – si tratterebbe di una ‘quota ponte’ della durata di un anno, in attesa di compiere una riforma delle pensioni più strutturata nel prossimo 2024.
Le date dei pagamenti di Dicembre
Le modalità possibili di erogazione delle pensioni sono due e, in base a quella scelta, varia il calendario:
- dal 1º dicembre al 6 dicembre in contanti agli sportelli postali (all’esterno di molti uffici dovrebbe essere affissa una turnazione alfabetica consigliata per il ritiro);
- il 1º dicembre tramite accredito su Libretto di Risparmio, Conto BancoPosta, Postepay Evolution, carta Postamat o Carta Libretto.
Per controllare l’importo del cedolino della pensione bisogna entrare nella propria sezione personale sul sito Inps. Vediamo come:
- effettuare l’accesso alla propria sezione personale sul portale Inps tramite Pin, Spid, Carta d’Identità Elettronica (Cie) o Carta Nazionale dei Servizi (Cns);
- cliccare sulla sezione dedicata del portale;
- cliccare sull’icona che fa al caso proprio (sono disponibili, ad esempio, i servizi “ultimo cedolino”, “confronta cedolino”, “modifica dati personali”, “recupero Certificazione Unica”).
L’aumento della pensione e la tredicesima
A dicembre gli importi delle pensioni subiranno un notevole aumento. In primo luogo, perché a tutti sarà accreditata la tredicesima, ovvero un’intera mensilità aggiuntiva. In secondo luogo, ma solo per i trattamenti mensili lordi fino a 2.962 euro, ci sarà una rivalutazione del 2%: un anticipo – stabilito dal decreto Aiuti bis del governo Draghi – della perequazione di gennaio 2023. L’aumento corrispondente andrà dai 10 ai 50 euro.
L’adeguamento previsto a gennaio sarà del 7,3%, una percentuale molto alta dovuta alla forte inflazione attuale. Quando scatterà la perequazione, a chi ha beneficiato dell’anticipo, per le prime tre mensilità spetterà solo la differenza tra la percentuale di adeguamento spettante (esistono diversi scaglioni in funzione degli importi mensili) e il 2%.
L’aumento degli assegni pensionistici
Per sapere quanto aumenterà il proprio assegno nel 2023 per effetto della perequazione, bisogna consultare la tabella con gli scaglioni e le relative percentuali spettanti. La manovra economica 2023 approvata dal Consiglio dei ministri ha cambiato lo schema di indicizzazione che era stato previsto nel 2022, soprattutto per quanto riguarda gli importi più elevati. Gli incrementi saranno più contenuti del previsto:
- per le pensioni minime (524 euro) è stato prevista una rivalutazione al 120% del 7,3%;
- per i trattamenti fino a quattro volte il minimo Inps ( 2.096 euro ) è stata prevista una rivalutazione al 100% del 7,3%;
- fino a cinque volte il minimo ( da 2.096 a 2.620 ) all’80% del 7,3% (5,8%);
- fino a sei volte il minimo ( da 2.62 a 3.144 ) al 55% del 7,3% (4.01 %);
- fino a otto volte il minimo ( da 3.144 a 4.192 ) al 50% del 7,3% (3,6%);
- fino a dieci volte il minimo ( da 4.192 a 5.240 ) al 40% del 7,3% (2,9 %);
- sopra dieci volte il minimo ( da 5.240 ) al 35% del 7,3% (2,55 %).