L’evasione fiscale in Italia è uno dei problemi atavici che attanaglia il Paese. Malgrado i tentativi messi in campo negli anni l’economia sommersa rappresenta ancora oggi una grossa fetta di denaro, reale ma che sfugge al controllo del fisco, pari all’incirca a 100 miliardi di euro. Ovviamente si tratta di stime perché, in virtù della natura stessa del fenomeno, qualsiasi calcolo è un’approssimazione benché il più possibile vicina alla realtà. Stando ai dati diffusi nel 2018 dal Ministero delle Finanze l’imposta più evasa resta l’IVA responsabile di un ammanco per le casse dello Stato intorno ai 35 miliardi. Una delle strade battute dallo Stato per combattere il fenomeno è quello di incentivare i metodi di pagamenti elettronici ad oggi sempre più diffusi.
Pagamenti elettronici (e online) sempre più diffusi
L’Italia ha infatti premuto il piede sull’acceleratore negli ultimi mesi sul fronte degli incentivi ai pagamenti elettronici i quali, affiancati a controlli mirati sempre più spesso con l’incrocio di banche dati a disposizione della Pubblica Amministrazione, possono aiutare a contrastare l’evasione. Del resto, ormai da tempo le transazioni digitali fanno sempre più parte delle abitudini degli italiani. Un’evoluzione costante e tangibile, insomma, basta considerare le nostre attività quotidiane: dall’e-commerce all’home banking, passando per le attività ludiche online di giochi autorizzati (come le puntate per gli eventi atletici o i casinò online con soldi veri, benché in formato elettronico), fino agli acquisti di vario genere su internet, il pagamento online (o elettronico) è entrato a tutti gli effetti nelle nostre vite.
Non solo: l’uso di tali sistemi sta avendo infatti una diffusione esponenziale anche a causa delle restrizioni imposte in molti paesi a causa del Coronavirus. Stando molto di più a casa, considerando anche la conversione di molti lavori in modalità smartworking, il pagamento online è divenuto uno dei maggiori strumenti utilizzati dai consumatori. I volumi di transazioni online negli ultimi 12 mesi, come riportato dall’Ansa, “sono cresciuti del 15,4%, il 7% solo durante l’emergenza sanitaria con la richiesta di prodotto che risulta aumentata del 10%”. Secondo il consorzio Netcomm, il settore dell’e-commerce crescerà più dell’economia mondiale raggiungendo un aumento del 55% coinvolgendo sempre più settori dell’economia mondiale.
Il tema della sicurezza
Uno dei temi principali connessi all’utilizzo di pagamenti elettronici è quello della sicurezza. Spesso la parola “truffa” è la più ricorrente quando si parla di transazioni online, ciò nonostante, operando i dovuti accorgimenti, si può operare in tutta tranquillità. Le carte di debito o di credito, a patto che siano dotati dei moderni standard di sicurezza, implicano l’uso di password temporanee collegate al proprio numero di cellulare o dispositivi forniti dalla propria banca; la diffusione dell’identità digitali certificate (SPID) con più livelli di sicurezza consente di avere sempre un elevato controllo sulla reale identità di chi sta effettuando il pagamento.
C’è chi poi preferisce affidarsi alle prepagate: in tal senso, sempre con i medesimi sistemi di sicurezza, si può ricaricare dell’importo desiderato la carta anche non avendo un diretto collegamento col proprio conto. Diffusi anche i sistemi di pagamento come Paypal che hanno ottimi programmi per la tutela in ambito di acquisti online e sono messi a disposizione anche nei siti di casinò online (in Italia i siti certificati sono garantiti dall’ex AAMS oggi ADM – Portale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli), piuttosto che sui principali siti di e-commerce.
Pagamenti elettronici, sicurezza e il piano cashless dell’Italia: così si combatte l’evasione
La diffusione dei pagamenti online e in formati elettronici (grazie alla loro sicurezza nella stragrande maggioranza dei casi) sempre più adottati in virtù dei loro molteplici utilizzi è la chiave secondo il Governo italiano per ridurre l’evasione fiscale. Non senza incentivi però: è in quest’ottica allora che si inserisce il piano cashback, il programma varato dal Governo che consente di veder restituito indietro il 10% di ogni singola transazione effettuata in formato elettronico rispettando tutta una serie di requisiti. A dicembre si è svolta la fase sperimentale denominata “extra cashback natalizio” che ha permesso a chi effettuava alimento 10 pagamenti validi di ottenere indietro il 10% su ogni singola transazione per un massimo di 150 euro totali (per non più di 15 euro per ogni singola transazione).
Con il 2021, e per due anni, il programma cashback è entrato nel vivo: i periodi validi ai fini della restituzione del 10% saranno di sei mesi ciascuno all’interno del quale dovranno essere effettuate un minimo di 50 transazioni valide. Un incentivo, insomma, ad effettuare pagamenti elettronici (e dunque sempre tracciati) che si affiancherà ad altri nei prossimi mesi come la riduzione del tetto per l’uso del contante, la lotteria degli scontrini e, per completare il discorso cashback, il “super cashback” per chi avrà effettuato pagamenti elettronici oltre una certa soglia.