Gli italiani continuano a investire nei titoli di Stato BTP. Il motivo? la garanzia che lo Stato pagherà un eventuale debito. Inoltre, le cedole sono in risalita. Addirittura alcune cedole annuali sono superiori al 6%.
Tornano sul mercato titoli con cedole alte
E’ importante nell’acquisto di un titolo valutare la cedola più del rendimento. Inoltre il crollo dei prezzi dell’ultimo periodo ha portato gli investitori a vendere i propri titoli di Stato e a cedere BTP portando lo spread attorno a 230 punti base. Ecco perché a breve torneranno sul mercato alcuni titoli con cedole molto alte, fino al 9%.
Leggi anche: Mercati finanziari: cosa aspettarsi da Wall Street e borse europee? Il punto degli esperti
I titoli di Stato su cui investire nel 2022
Come riporta ProiezionidiBorsa.it, si tratta di 3 BTP emessi sul mercato anche molto tempo fa. Come il BTP 2023 (ISIN: IT0000366655) che lo Stato ha emesso nel 1993. Questo titolo ha un prezzo di circa 108,5 centesimi con cedole pari al 4,5% ma con un rendimento dell’1,4%. Infatti, la Stato alla scadenza rimborserà il titolo a 100 centesimi. La perdita del capitale sarà del 9%.
Anche il BTP con scadenza a novembre 2026 (ISIN: IT0001086567) ha una cedola alta del 7,25%. Ogni 10mila euro nominali investiti restituiranno ogni dodici mesi 725 euro lordi. Inoltre, dato che il prezzo attuale è di 118 centesimi, per gli investitori è conveniente acquistare il titolo e conservarlo fino alla scadenza. Avrebbe infatti un rendimento totale dell’8,7%.
L’ultimo titolo di Stato con cedola elevata è il BTP che scade a novembre 2027 con codice ISIN: IT0001174611. Ha una durata più lunga rispetto al precedente ma una cedola annua più bassa, ovvero il 6,5% annuo lordo. Il rendimento però sarà del 12%, superiore al precedente, mentre su base annua il rendimento netto sarà del 2,3%.
Leggi anche: BCE: novità in arrivo e rischi per l’Italia
Come investire
Per investire in titoli di Stato il risparmiatore può scegliere tra due modalità:
- comprare titoli di Stato in occasione di un’asta di emissione
- acquistare sul mercato secondario.
In entrambi i casi l’acquisto avviene presso una banca o un intermediario finanziario. Vediamo ora le differenze tra le due modalità.