INPS, come richiedere la cessione del quinto è un enigma che attanaglia molti: in special modo per alcune situazioni da non sottovalutare.
La Previdenza Sociale è necessaria per calcolare la situazione singola di ogni persona sul piano economico, ma anche medico. La gestione delle risorse in base alle possibilità e alla condizione sociale resta il mantra più efficace nonché principio cardine su cui si regge la civiltà in Italia.
Leggi per tutti, condivise e pronte a interpretare quello che fino a poco tempo prima sembrava essere un vuoto normativo: vale per la Giurisprudenza e per l’Economia, ma può essere plasmato per ogni aspetto della vita. In merito alla possibilità di chiedere o usufruire di prestiti o finanziamenti, ci sono diversi fattori da tenere presenti: il primo è quello legato al rapporto con gli istituti di credito.
Cessione del quinto, cos’è e come funziona
Si possono contattare banche di vario tipo, ma anche le Poste Italiane – recentemente – hanno cominciato a erogare servizi di questa tipologia. Altrimenti ci sono le filiali che fanno capo a istituti bancari, ma si occupano solo di questo aspetto. Il prestito o finanziamento in essere può avvenire solo alla base di garanzie: le pezze d’appoggio, così vengono definite in gergo, sono relative allo stipendio o alla pensione.
La garanzia, sui soldi che verranno erogati, sarà in base allo stipendio (del quale verrà trattenuta una parte) o ad altre situazioni da concordare. È necessario, comunque, avere qualcosa su cui l’istituto di riferimento possa rivalersi. I soldi vengono prestati, ma è necessario poterli riprendere.
Differenze tra reddito e pensione
La stessa logica in atto per quanto riguarda i finanziamenti: un passo alla volta, che sarà definito con le rate, consente di restituire l’importo anticipato. La domanda, attualmente, è un’altra: chi non percepisce un reddito ma volesse ugualmente chiedere un prestito o un finanziamento come può fare? Attraverso la cessione del quinto.
Nella fattispecie i soldi vengono presi dalla pensione della persona richiedente. In pratica l’importo richiesto viene elargito in maniera diretta, ma l’INPS poi si rivarrà sulla pensione del diretto interessato. Pratica che non può avvenire rispetto alle pensioni di invalidità civile o prestazioni di tipo assistenziale.
Tassi d’interesse più bassi
Tutto il resto avviene con la massima trasparenza. È possibile cedere – previa accordi condivisi – fino a un quinto della pensione mensile. L’assegno pensionistico, quindi, fino alla fine del prestito sarà ridimensionato in base alla percentuale di trattenute. La situazione – dal punto di vista tecnico – è più semplice rispetto a un prestito normale.
Tuttavia bisogna fare attenzione alla gestione delle risorse. Anche a fronte di tassi d’interesse più bassi, è possibile ugualmente dover fare i conti con una gestione budget diversa. C’è sicuramente meno pressione rispetto a coloro che per finanziamenti o prestiti ricorrono al reddito personale.
Una strada alternativa che rende possibile ciò che inizialmente sembrava un’utopia, ma serve comunque consapevolezza di quello che si andrà a istaurare: resta sempre un rapporto tra pagante e pagatore. Dicotomia che il contribuente deve avere ben presente.