L’INPS sta rivedendo e pianificando di ridurre l’importo dell’assegno unico.
Verrà abbassato l’importo dell’assegno unico ma la data non è più prevista nel mese di settembre: la nuova scadenza è a novembre 2023. Vediamo in questo articolo cosa fare per non ricevere il taglio.
INPS, assegno unico: quando sarà abbassato l’importo
L’INPS ha deciso di tornare sui propri passi riguardo il ricalcolo dell’assegno unico per le persone che possiedono ISEE con errori o incongruenze. Il 1° agosto scorso infatti, l’istituto annunciò un primo ricalcolo dal mese di settembre in poi.
Una novità in confronto all’anno precedente quando, nonostante l’ISEE errato, l’assegno unico era comunque stato erogato con le cifre che effettivamente spettavano fino a fine anno. Poi sono stati chiesti indietro tutti gli importi che avevano ricevuto coloro i quali non avevano corretto la propria dichiarazione sostitutiva unica entro il 31 dicembre.
Di fatto l’INPS, modificando le regole, ha chiesto a svariate famiglie con ISEE errati di apportare correzioni entro la fine del mese di agosto. Questo per evitare di non ricevere un importo inferiore da settembre. Tuttavia, molte persone hanno trovato il lasso di tempo per le correzioni troppo breve, per cui l’istituto ha deciso di fissare una scadenza nuova, allungando quindi i tempi fino a novembre.
L’INPS ha comunicato precedentemente tramite il messaggio n.2913 che, anche quest’anno come nel 2023, tutte le persone che possiedono un ISEE errato o con incongruenze hanno ricevuto l’assegno unico con l’importo corrispondente a quello che avrebbero dovuto ricevere se l’attestazione fosse stata corretta. Tuttavia, a partire dal mese di settembre verrà riconosciuto solo l’importo minimo dell’assegno unico, salvo correzioni entro e non oltre il 31 dicembre 2023. Così da avere la possibilità di ricevere gli arretrati.
Questa novità ha generato svariate polemiche dato il poco preavviso. Non si sono lamentate soltanto le famiglie, ma anche i centri di assistenza fiscale. Questo perché avrebbero dovuto correggere troppo rapidamente l’attestazione ISEE per evitare il taglio dell’assegno unico. Il tutto in periodo estivo, quando la maggior parte degli uffici sono chiusi per le ferie e quindi impossibilitati ad offrire il supporto necessario.
Le scadenze
Per tale motivo l’istituto ha deciso di tornare sui propri passi fissando così una scadenza nuova, prevista per il mese di novembre 2023. Alla luce di ciò che è stato indicato all’interno del messaggio n.2913, bisogna rettificare le precedenti informazioni fornite dall’INPS:
- Coloro i quali non correggono l’ISEE entro il 31 ottobre subiranno il ricalcolo dell’assegno unico. Quindi dalla mensilità di novembre in poi riceveranno soltanto l’importo minimo.
- Coloro che non correggono l’ISEE entro il 31 dicembre saranno costretti a restituire, tramite un conguaglio successivo, gli importi ricevuti tra il mese di gennaio e il mese di ottobre 2023, che risultano quindi in eccesso. Al contrario chi apporta correzioni entro tale scadenza avrà il diritto di rimborso per i pagamenti in meno nel mese di novembre e nel mese di dicembre 2023.
Vi ricordiamo inoltre che dal mese di gennaio 2024 si verificherà un aumento dell’assegno unico grazie ad una rivalutazione che prevede l’adeguamento degli importi al costo della vita. Per il momento è presto ancora fare previsioni, ma sembra che le ultime indiscrezioni parlano di un importo massimo pari a 200€ al mese.
La correzione dell’ISEE
Per correggere il proprio ISEE esistono diversi modi, riepilogati tutti nel messaggio n.2856 risalente al 1 agosto scorso dell’INPS:
- Presentare una dichiarazione sostitutiva unica (DSU) nuova priva di errori o difformità.
- Richiedere al CAF intermediario una rettifica della dichiarazione sostitutiva unica trasmessa dallo stesso Caf in precedenza. È necessario che abbia effetto retroattivo solo nel caso in cui il CAF abbia commesso un errore di tipo materiale.
Presentare alla struttura INPS del luogo competente una documentazione che dimostri la completezza e veridicità del proprio ISEE, riguardante il componente del nucleo familiare cui si riferiscono le omissioni delle difformità elencate all’interno della tabella dettagliata dell’attestazione. Per maggiori dettagli riguardo la documentazione idonea, suggeriamo di consultare il messaggio n.2856 dell’INPS.