Quando parliamo di sicurezza sul lavoro non possiamo prescindere dai DPI e dal significato che questi hanno assunto sempre più negli anni. La norma di sicurezza ha subito grandi evoluzioni nel corso della storia. Col passare del tempo se da un lato è vero che questo aiuta a migliorare il livello di sicurezza e le garanzie per tutti i soggetti interessati.
È pur vero, di contro, che questo diventa sempre più un tema che richiede competenze tecniche e grande attenzione. Le maglie si stringono sempre di più e dunque è sempre più importante riuscire a star dietro a queste cose come si deve.
Il nostro approfondimento in merito ai DPI ed al loro significato
Abbiamo approfondito il discorso con Sicurya proprio in merito ai DPI ed al loro significato nonché alle tante recenti novità in tema di sicurezza sul lavoro. Si tratta di una società specializzata nell’offrire una consulenza completa in materia di sicurezza sul lavoro. Dalle analisi strumentali alla valutazione dei rischi passando per la formazione e molto altro ancora. Vediamo quali interessanti informazioni abbiamo ricavato.
Cosa sono i DPI e qual’è il loro significato oggi per la sicurezza?
Per Dispositivo di Protezione Individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute presenti nei luoghi di lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.
Relativamente poi al significato che assumono i DPI nel panorama odierno della sicurezza sul lavoro c’è poco da dire. Basti pensare l’intero capo II del Titolo III del Testo Unico Sicurezza è interamente dedicato a loro.
Come se non bastasse poi vengono fatti a più riprese dei richiami nei vari articoli del D.Lgs 81/08. Insomma possiamo sicuramente dire che i DPI hanno un significato fondamentale nella sicurezza.
Questo perché aiutano a integrare le misure aziendali finalizzare a ridurre i rischi. Infatti oltre alle misure organizzative, procedurali, formative tecniche e quant’altro. La norma prevede anche l’utilizzo dei DPI per poter procedere con la riduzione dei vari fattori di rischio.
Il settore dei DPI copre moltissimi fattori di rischio che possono essere mitigati grazie a al loro utilizzo. Dai fenomeni atmosferici ai rischi di natura elettrica o meccanica. Si tratta di un settore molto vasto e tecnico che ha fatto passi da gigante negli ultimi 15 anni. Proprio per questo motivo, di pari passo, è necessario essere aggiornati e competenti in materia per sapere come muoversi, cosa valutare ed a cosa stare attenti.
La differenza tra DPI e DPC
Un altro aspetto molto importante quando parliamo di DPI e del loro significato è quello della differenza che passa tra DPI e DPC. Entrambi sono misure di sicurezza ed hanno l’obiettivo di eliminare o, se non possibile, ridurre i rischi. Però lavorano in modo molto diverso.
Intanto DPC sta per Dispositivi di Protezione Collettiva. Già da questo possiamo comprendere la differenza che passa tra i due. Mentre i DPI sono pensati per tutelare il singolo lavoratore i DPC sono invece pensati per proteggere più lavoratori al tempo stesso.
Un esempio classico potrebbe essere la mascherina protettiva rapportata con una cappa di aspirazione. La prima è un DPI perché destinata ad essere indossata da un solo lavoratore con lo scopo di proteggerlo da un certo specifico rischio. La seconda invece è un DPC.
Infatti questa va a tutelare tutti i lavoratori che si trovano a lavorare nelle relative vicinanze. Un altro aspetto importante da non dimenticare quando parliamo di queste cose è il seguente. Mentre i DPI tipicamente “operano” direttamente sul lavoratore, i DPC mirano invece ad intervenire sulla sorgente del rischio.
Il significato dei DPI è dunque ben più profondo di quanto in apparenza possa sembrare. Possono sicuramente aiutare a ridurre danni o, addirittura annullarli, però vanno scelti con criterio.
Un esempio
Ad esempio, pensando al rumore, possiamo sicuramente intervenire con i classici tappi. Questi però devono essere sempre indossati dal lavoratore. Già perché il primo problema può essere proprio questo. Cioè che il lavoratore non indossi i DPI.
Le motivazioni sono le più varie: si va dal fatto che gli danno fastidio al fatto che, semplicemente, se ne dimentica. Invece, in relazione allo stesso fattore di rischio, si può pensare a dei pannelli fonoassorbenti. Questi si applicano direttamente sulla macchina rumorosa e tornano utili per tutti i lavoratori.
In questo modo quindi si annullano i problemi legati al comportamento del singolo lavoratore. Infatti non si introduce alcun elemento che lo impatta ed, al tempo stesso, si va a migliorare la sicurezza. Dunque da questo punto di vista i vantaggi sono evidenti.
I requisiti che devono avere
Venendo invece ai requisiti che devono avere anche lì potremo parlare a lungo. Ed anche da questo si comprende il significato che la norma affida ai DPI. Anzitutto devono possedere la marcatura ce. In seconda battura devono rispettare le norme tecniche di riferimento.
A questo punto, senza addentrarci nello specifico delle varie norme tecniche. Anche perché altrimenti il discorso si farebbe davvero poco gestibile. Possiamo dire che ogni norma tecnica prende in considerazione uno o più specifici requisiti che il DPI deve soddisfare.
Questi requisiti sono legati ai vari fattori di rischio che possono essere presenti in azienda. Pertanto appare evidente che il DPI vada scelto non solo in base al prezzo ma anzitutto in base ai rischi da cui deve proteggere.
Ad uno stesso DPI inoltre si potranno applicare anche più norme tecniche. Starà quindi alla valutazione tecnica il compito di valutare per il meglio. Capite bene dunque come si tratti di un settore specialistico in cui è necessario affidarsi a dei tecnici competenti. Questo anche perché le conseguenze possono essere davvero molto gravi.
I possibili errori
Non porre la giusta attenzione a questa tematica vuol dire commettere un grave errore. Da un lato infatti si è portati a credere che i DPI siano tutti uguali. Che, in fin dei conti, un paio di guanti vale l’altro e così via.
Ecco, questo è uno di quei miti da sfatare. Ragionamenti di questo tipo potevano andar bene 10 o 20 anni fa. Sicuramente non oggi. Pensando ad esempio ai guanti, ci sono guanti anti taglio, guanti per sostanze chimiche, guanti per lavori meccanici.
Tra questi poi ci sono modelli in grado di offrire migliori protezioni in funzione dell’ambiente in cui operano. Ambienti asciutti o bagnati, polverosi oppure no. Dunque si comprende bene come la scelta debba essere ragionata ed affidata a dei professionisti.
Un altro possibile errore che capita purtroppo abbastanza spesso è legato ad esempio alla taglia dei DPI. In particolare per i guanti. Una volta fissato il modello corretto infatti succede che in azienda non ci siano le taglie adatte per tutti i lavoratori.
Così un lavoratore magari può usare dei guanti di una o due taglie più grandi. Questo può diventare un grosso problema in presenza di alcune fonti di rischio.
Pensiamo infatti al rischio di impigliamento o trascinamento. Se usiamo dei guanti non adeguati per la taglia delle nostre mani questi fenomeni possono amplificarsi moltissimo. Dunque un altro aspetto fondamentale che fa capire quanto sia importante e delicato il significato ed il ruolo che hanno i DPI è quello legato alle taglie.
Migliore protezione non vuol dire maggiore sicurezza
Spesso ci capita di vedere situazioni in cui in azienda sono adottati DPI ben più protettivi rispetto a quanto necessario. Sia chiaro, la scelta tante volte è fatta anche in buona fede da parte del datore di lavoro.
Questo infatti è portato a pensare che fornendo un DPI più protettivo il lavoratore sa più protetto e quindi la cosa abbia solo dei benefici. Chiaramente però non è così. Infatti c’è un aspetto da valutare ogni volta che viene introdotto un DPI in azienda. Cioè se questo DPI introduce eventualmente dei rischi aggiuntivi.
In quest’ultimo caso questi rischi aggiuntivi andranno valutati e gestiti proprio come tutti gli altri. Pensiamo ad esempio al caso del rumore accennato in precedenza. Se forniamo un paio id cuffie o di tappi troppo protettivi per il rumore ambientale in cui il nostro lavoratore opera quale sarà il rischio? Che questo magari risulterà isolato rispetto all’ambiente circostante.
Ora se ci fosse una emergenza e quindi un certo segnale oppure un carrello elevatore che procede in retromarcia con il relativo cicalino. Potrebbe capitare che il lavoratore non se ne accorga. Certo, per norma, questo tipo di dispositivi deve lasciar passare un certo tipo di suoni. Quelli , appunto, che possono fare riferimento a situazioni del genere.
Tuttavia, se il livello di protezione offerto è molto più alto del necessario questo potrebbe non accadere. Di conseguenza il lavoratore risulterà esposto ad un rischio aggiuntivo che è stato introdotto da una scelta sbagliata dei DPI.
Il fattore “prezzo”
Sicuramente uno dei parametri che giustamente si terrà in considerazione è il prezzo però questo non può essere il solo. Infatti se da un lato è giusto cercare di prendere un DPI che costa meno rispetto a un altro. Non bisogna perdere di vista il significato che è associato ai DPI in termini di misure di sicurezza. Questo ragionamento infatti può andar bene solo quando comunque entrambi i DPI in questione offrono un livello di protezione adeguato.
Sembrerà banale ma, in questo “gioco al ribasso” rischia di rimetterci oltreché il lavoratore anche l’azienda. Se infatti spostiamo il punto di vista, come dovrebbe essere, dal “costo” alla “tutela” le cose cambiano molto.
Il significato dei DPI può essere simile a una “assicurazione”
E’ un po’ come quando si fa una “assicurazione”. Se assicuriamo la casa perché costretti baderemo quasi esclusivamente al costo e non ai servizi ed ai rischi da cui questa assicurazione ci tutela. Qual’è il rischio in questo caso? Che nel momento in cui vi fosse una necessità rischieremo di dover fare i conti con l’amara realtà.
Cioè rischiamo di scoprire che l’assicurazione che abbiamo sottoscritto con tanta leggerezze e solo perché eravamo costretti a farlo è inadeguata rispetto all’evento che si è verificato perché ad esempio lo copre con una cifra ridicola o, addirittura non lo copre affatto. Per cui non solo ci ritroveremo in seria difficoltà nel dover fare fronte a quello che è accaduto.
Per di più inoltre avremo anche la sensazione di aver solo buttato via dei soldi inutilmente per pagare un premio assicurativo che risulta inutile.
Se invece guardiamo all’assicurazione come ad un investimento che mira a tutelare il nostro bene o interesse le cose cambiano. Infatti magari, pattuendo un premio maggiore potremo avere una assicurazione più adatta alle nostre esigenze. Cosicché in caso di necessità non avremo brutte sorprese e saremo tutelati e protetti.
Le conseguenze
Inutile dire che le conseguenze in questo settore possono essere davvero spiacevoli e molto gravi. Come per la maggioranza delle situazioni previste dal D.Lgs 81/08 si tratta di illeciti che possono coinvolgere anche la sfera penale.
Per questo motivo è necessario prestare sempre la massima attenzione in tutte le attività che sono legate ai DPI fino al momento in cui li vediamo utilizzati in azienda. Queste attività partono proprio dalla valutazione del modello corretto. Dunque questa è una attività tanto importante quanto tutte le altre.