Dichiarazione dei redditi 2024, novità importanti in materia fiscale per i contribuenti. Diverse le novità con cui, direttamente o indirettamente (avvalendoci di consulenti esperti), tutti noi dovremo fare i conti nelle prossime settimane. Cerchiamo allora di saperne di più.
La riforma fiscale n.111/2023 ha introdotto una serie di modifiche sostanziali in materia di fisco & tasse. E questo sia per quanto riguarda i lavoratori, sia aziende e società. A rendere note tutte le novità in materia è stata in queste ore l’Agenzia delle Entrate: ma trattandosi di argomenti complessi – i quali però avranno una ripercussione anche economica sulle tasche di noi contribuenti – è bene cercare di approfondire la tematica.
Cosa cambia con la riforma fiscale
Partiamo intanto da una panoramica generale. Tra le modifiche legislative introdotto dall’ultima riforma fiscale c’è ad esempio quella “dell’eliminazione” di un’aliquota che passano così da quattro a tre. Altri cambiamenti riguardano poi le detrazioni da lavoro dipendente – ridotte ma anche aumentate sulla base di determinati parametri – e la cosiddetta ACE (agevolazione per la capitalizzazione delle imprese) che è stata abrogata.
E ancora. Anche gli enti locali saranno coinvolti nella riforma considerando che Comuni, Regioni, così come le Province autonome, dovranno adeguare la disciplina delle addizionali regionali e comunali (ci sarà tempo fino al 15 aprile, ndr) alla nuova rimodulazione di scaglioni/aliquote dell’IRPEF. Infine, a chiusura – ricordiamo anche le novità in materia di certificazione unica 2024 – le scadenze 2024: ovvero entro quando dovremmo adempiere agli obblighi fiscali.
Aliquote e scaglioni: cosa cambia
Partiamo dalla novità più importante perché, di fatto, andrà ad incidere sui sistemi di calcolo delle imposte. Come detto le aliquote passeranno da quattro a tre:
- La prima (23%): redditi fino a 28mila euro
- Secondo scaglione (35%): da 28mila a 50mila euro
- Terza aliquota (43%): da 50mila in poi
Eliminata pertanto la vecchia aliquota ‘intermedia’ del 25% che si applicava ai redditi ricompresi tra 15mila e 28mila euro.
Detrazioni fiscali: le novità 2024
Anche per ciò che riguarda le detrazioni da lavoro dipendente ci saranno delle novità. Si parte dall’aumento di 75 euro – da 1.880 euro (vecchio importo) a 1.955 euro (nuovo importo) – per i titolari di redditi da lavoro dipendenti (e altri considerati assimilati) che non superino i 15.000 euro di reddito. Secondo l’Agenzia delle Entrate ciò comporterà, per l’anno in corso, all’innalzamento della no-tax area per il 2024 a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
Viceversa caleranno le detrazioni per coloro che guadagnano di più. Per chi infatti percepisce più di 50.000 euro l’ammontare dell’imposta lorda (che spetta considerando gli oneri la cui detraibilità è indicata nella misura del 19%) è stata ridotta di 260 euro. Escluse invece le spese sanitarie. Ulteriori novità, per cui vi rimandiamo al sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate dove trovate tutti gli approfondimenti, riguardano i titolari di redditi superiori a 120mila euro.
Cos’è l’ACE per le imprese e cosa cambia nel 2024 con la sua abrogazione
Passiamo alle novità per le imprese. Sparisce infatti la cosiddetta agevolazione alla capitalizzazione delle imprese (o ACE): ma di cosa si trattava? Era un aiuto che aveva lo scopo di favorire la crescita economica delle aziende andando a riequilibrare il trattamento fiscale tra le società che si finanziano attraverso il meccanismo del debito e chi, per contro, lo fa con capitale proprio. Tuttavia, spiega l’Agenzia delle Entrate, il provvedimento non andrà ad intaccare deduzione pregresse ma eventualmente ancora non utilizzate dalle imprese per carenza di imponibile. Queste ultime pertanto, laddove presenti, potranno continuare ad essere indicate nelle dichiarazioni dei redditi successive.
730, le scadenze 2024: la data
Chiudiamo con lo scadenziario di quest’anno per ciò che riguarda la dichiarazione dei redditi. Ebbene, la scadenza del modello 730 2024 è stata fissata per il prossimo 30 settembre: entro quella data i contribuenti dovranno presentare il documento attraverso il precompilato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, al proprio sostituto d’imposta o ancora ad un CAF.