Sia che si tratti di un fitto stagionale, sia che si tratti di locazione a lungo termine, resta diffusa la cattiva abitudine di non regolarizzare con contratto e successiva registrazione gli affitti. Un illecito che di fatto configura un’evasione fiscale da parte di locatore e affittuario che si mettono a rischio di incorrere in sanzioni, anche salate.
Capita troppo spesso che proprietario di casa e locatario si accordino per evitare di registrare il contratto d’affitto, come previsto da disposizioni normative, per evitare di dover pagare le imposte. Un accordo volto a evitare al proprietario il pagamento delle tasse previste e può essere volto a favorire l’affittuario con un canone più conveniente. Un illecito… in buona sostanza che se scoperto comporta conseguenze per entrambe le parti.
È questo il caso del cosiddetto ‘affitto in nero’ a causa del quale il proprietario dell’immobile non fa risultare nella dichiarazione dei redditi quest’ulteriore entrata, senza mettere bene in conto cosa comporta un eventuale accertamento con relativa scoperta del raggiro.
Le sanzioni possono essere salate
Il rischio in questi casi è notevole, visto che sono previste sanzioni che vanno dal 120 per cento al 140 per cento della tassa dovuta in origine oltre al fatto che può essere disposto un accertamento fiscale relativo ai cinque anni precedenti la scoperta dell’irregolarità, con conseguenti ulteriori multe nel caso in cui l’accertatore riscontri altre violazioni.
A quanto ammontano le multe previste per l’evasione
La verità è che proprio questa materia è stata disciplinata da specifica legge, aggiornata successivamente, proprio per debellare il fenomeno. Accertamenti del Fisco in caso di mancata registrazione immediata prevedono la sanzione predetta da 120 a 140 per cento dell’imposta dovuta; se il reddito che scaturisce dalla locazione non viene specificato nella dichiarazione dei redditi allora la sanzione può variare da un minimo del 60 a un massimo del 120 per cento dell’imposta non versata; se viene dichiarato, invece, un importo inferiore a quello effettivo, la sanzione va dal 90 al 180 per cento dell’imposta dovuta.
Altri inconvenienti
A parte l’eventualità che sia affittuario sia proprietario siano perseguibili, come per legge, ci sono un’altra serie di inconvenienti: il proprietario non potrà cacciare il locatario moroso con la procedura dello sfratto, quest’ultimo non avrà tutele nei confronti del primo e gli accertamenti con relative sanzioni perdurano per cinque anni dai fatti.
C’è la possibilità di ravvedersi
Esiste, però, la possibilità di ravvedersi, procedendo a una registrazione tardiva, con una procedura chiamata: ‘Ravvedimento operoso’. Se quest’ultimo arriva dopo i primi 30 giorni la multa sarà del 6 per cento, dopo 90 del 12 per cento, dopo un anno del 15 per cento e superato l’anno del 17,14, mentre dopo i due anni del 20 per cento. Salvo sia stata constatata dalle autorità la violazione, nel qual caso si somma un’ulteriore sanzione del 24 per cento.