In vista dell’appuntamento con le elezioni, il 25 settembre, i vari partiti hanno resi noti i programmi elettorali.
Tra i vari programmi presentati, quello del Partito Democratico si sofferma con una proposta interessante in materia di bollette, il cosiddetto “contratto di luce sociale“.
Cos’è il contratto di luce sociale
Si tratta di un nuovo contratto “luce sociale” rivolto a microimprese e famiglie con redditi medi e bassi con fornitura elettrica prodotta totalmente da fonti rinnovabili e gratuita fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia, con prezzi comunque calmierati.
Come realizzare il progetto
Perché la proposta diventi realtà, se il Pd vince le elezioni, sarebbe necessario l’intervento dell’Acquirente Unico. La società pubblica sarebbe chiamata ad acquistare energia elettrica da fonti rinnovabili con contratti di durata pluriennale in modo tale da proporre alle famiglie prezzi calmierati e competitivi.
In questo modo, se l’Acquirente Unico stipulasse contratti di acquisto di energia elettrica a lungo termine, secondo il Partito Democratico le famiglie otterrebbero un notevole risparmio. La durata minima dovrebbe essere di dieci anni per ottenere prezzi all’ingrosso più bassi.
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Altre proposte contro il caro bollette
Tra le altre proposte del Partito Democratico che riguardano il caro energia troviamo:
Il controllo dei prezzi dell’energia elettrica, con l’introduzione in via transitoria per 12 mesi di un regime di prezzi amministrati per l’energia elettrica attraverso la fissazione di un tetto nazionale al prezzo dell’elettricità (100 euro/Mwh) per imprese e utenze domestiche
Il raddoppio del credito d’imposta per compensare per gli extra-costi delle imprese per gas e elettricità
Un grande piano nazionale di risparmio energetico, incentivando gli investimenti delle imprese in efficienza energetica e ulteriore semplificazione delle procedure per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Una pressione a livello UE per l’introduzione di un tetto europeo al prezzo del gas.