Non solo novità in materia di bonus e dichiarazione dei redditi. Cambiano anche alcune modalità per l’accesso alla pensione. E’ il caso questo della cosiddetta quota 41: in cosa consiste? E chi può rientrarci?
Un po’ come accade per la scuola, ogni anno il Governo interviene per ritoccare, sistemare o rimodulare i meccanismi che portano alla pensione. Numerose le riforme e i provvedimenti avvenuti in questi ultimi anni che talvolta sono andati in direzioni differenti. Per quanto riguarda l’anno in corso novità in tal senso ci sono per quanto riguarda la “quota 41”. Si tratta, in estrema sintesi, del meccanismo che permette di accedere al trattamento pensionistico, e cessare quindi la propria attività lavorativa, con 41 anni di contributi. Ma a che punto siamo con la legge?
Quota 41: cos’è e come funziona
Intanto occorre precisare che, in realtà, la quota 41 esiste già ma solo per una platea molto ristretta di potenziali beneficiari. L’intenzione del Governo sarebbe quella invece di estenderla a tutti superando la legge Fornero: in altre parole, teoricamente, si potrebbe andare in pensione avendo versato 41 anni di contributi indipendentemente – aspetto fondamentale – dall’età.
Ma se una “quota 41 per tutti” ancora non esiste, a frenare la mancanza di risorse economiche, ci sono tuttavia come detto alcune categorie che già oggi possono beneficiarne. I requisiti tuttavia sono molto stringenti. Ad ogni modo vediamo come vi si può accedere.
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Chi può accedere alla quota 41 nel 2024: requisiti
Semplificando, la materia in oggetto è quella, lo avrete capito, del pensionamento anticipato destinato ai lavoratori precoci. Precisiamo che tra i requisiti non abbiamo inserito quello ‘temporale’ inteso come termine prima del quale il lavoratore abbia iniziato a ricevere i contributi versati, che è quello dell’anno 1996. Se però al momento ciò non incide – chi oggi ha 41 anni di contributi gioco forza ha iniziato a lavorare prima di quell’anno – in futuro, qualora la legge non venisse modificata, potrebbe risultare penalizzante escludendo categorie di lavoratori che viceversa avrebbero diritto ad andare in pensione in modo agevolato. Tornando a noi, questi i requisiti per accedere alla quota 41 nel 2024:
- Aver maturato 12 mesi di contributi prima dei 19 anni d’età
- Disporre di contributi versati per 41 anni
- L’età non è un requisito discriminante
Ulteriori parametri necessari
E’ necessario inoltre appartenere ad una delle seguenti categorie definite tutelate:
- Lavoratore disoccupato a seguito di licenziamento che ha finito di usufruire della NASPI
- Invalidi con percentuale pari o superiore al 74%
- Caregiver che si occupa di un familiare convivente con disabilità grave (legge 104) da almeno sei mesi
- Lavoratori gravosi o usuranti
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