Busta paga 2022. Con l’approvazione delle nuova Legge di Bilancio sono state introdotte alcune novità fiscali e previdenziali di non poco conto, che hanno la capacità di incidere direttamente sulla busta paga di molti cittadini italiani.
Le novità dalla nuova Legge di Bilancio
Tutte le novità sono state rese note dalla piattaforma realizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Generale del personale e dei servizi del Ministero dell’Economia e delle Finanze per la gestione del personale della PA, conosciuta come NoiPa. Vediamo insieme le principali.
Assegno unico per famiglie con figli a carico
Anzitutto, l’introduzione dell’ormai famigerato assegno unico universale, a partire dallo stipendio del mese di marzo 2022. Con ciò, gli assegni al nucleo familiare, per coloro che hanno dei figli, saranno sostituiti con l’erogazione da parte dell’Inps della nuova misura. Ovviamente, il tutto previa domanda da inoltrare direttamente all’Istituto di Previdenza, alla piattaforma dedicata.
In questo modo, l’assegno unico universale, che parte proprio quest’anno, è andato a sostituire gli assegni al nucleo familiare con i figli a carico. Parallelamente, invece, gli assegni destinati ai nuclei familiari senza figli continuano ad essere erogati attraverso il cedolino da NoiPA.
Leggi anche: Reinserimento occupazionale: novità della legge di bilancio
La riforma IRPEF
C’è poi da considerare la riforma IRPEF, che rappresenta una delle principali novità trainate dalla nuova Legge di Bilancio. Proprio questa è la principale responsabile del cambiamento in busta paga per milioni di cittadini italiani. Di fatto, la manovra ha ridotto le aliquote che passano da cinque a quattro. Mentre l’aliquota relativa al primo scaglione IRPEF (quindi quella fino a 15mila euro) è rimasta al 23%, le restanti sono state modificate in questo modo:
- per quanto riguarda i redditi da 15.000 a 28.000 euro l’aliquota fiscale si abbassa dal 27% al 25%;
- per i redditi, invece, fino a 50.000 euro l’aliquota del 38% si riduce al 35%;
- per i redditi che vanno oltre i 50.000 euro è prevista un’unica aliquota pari al 43%.
Modifiche al sistema di calcolo delle detrazioni
In aggiunta a tutto ciò, c’è da considerare il fatto che nel 2022 è stato modificato anche il sistema di calcolo delle detrazioni da lavoro dipendente:
- la prima soglia è passata da 8 mila euro a 15 mila euro, comprendendo una detrazione fiscale pari 1880 euro;
- la seconda soglia, invece, passa da 15 mila a 28 mila euro con detrazione fiscale pari a 1910 euro più il prodotto tra 1.190 euro e l’importo corrispondente al rapporto tra 28 mila euro, diminuito del reddito complessivo, e 13 mila euro, se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 15 mila euro ma non a 28 mila euro;
- la terza soglia, poi, è stata abbassata da 55 mila a 50 mila euro con una detrazione fiscale pari a 1910 euro solo per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 50 mila euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 22 mila euro.
Infine, per concludere, è stato introdotto anche un aumento di 65 euro della detrazione applicabile alla fascia di reddito tra 25 mila e 35 mila euro.