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Bonus trasporti 2023, manca il decreto attuativo: cosa sta succedendo

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bonus trasporti 2023

Il decreto attuativo necessario per la fruizione del bonus trasporti 2023 ancora non c’è. Cresce, dunque, l’attesa per tornare a fruire della preziosa agevolazione che nel corso dei mesi precedenti ha riscosso molto successo. Ricordiamo che la misura consiste in 60 euro destinati all’acquisto di abbonamenti mensili o annuali e deve essere utilizzata entro il mese solare di emissione.  

Bonus trasporti 2023 in ritardo: a chi spetta e cosa sta succedendo

La mancanza del decreto attuativo per il bonus trasporti 2023 

Per richiedere il bonus trasporti è necessario essere in possesso di alcuni requisiti. Il contributo – che consiste nella somma di 60 euro da destinare all’acquisto di abbonamenti mensili o annuali – può essere richiesto da persone fisiche con un reddito entro i 20mila euro e non oltre i 35mila. Tuttavia, come anticipato, ad oggi manca il decreto attuativo che doveva stabilirne i dettagli. Dettagli che sarebbero dovuti essere resi noti dallo scorso 14 febbraio. Ora, senza questo passaggio i beneficiari rischiano di non poter accedere alla misura. 

La nota 

In merito e previo alcune sollecitazioni, il Ministro del Lavoro lo scorso 28 febbraio, con una nota, ha comunicato la conferma del bonus anche per l’anno 2023 ribadendo che: ‘Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di prossima adozione sono definite le modalità di presentazione delle domande per il rilascio del buono e di emissione dello stesso’. Tuttavia, ad oggi, del decreto attuativo necessario alla sua fruizione non c’è ancora traccia. 

Come richiedere il bonus 

Nell’attesa di avere maggiori informazioni sul ‘mistero’ che avvolge il decreto attuativo, vediamo adesso come fare per richiedere il bonus trasporti 2023. È possibile richiedere il bonus per sé stessi o per una persona minorenne a carico accedendo con credenziali Spid o carta di identità elettronica ed indicando il codice fiscale del beneficiario, questo nel caso in cui, per esempio, sia un genitore a richiedere l’agevolazione per il proprio figlio minorenne. 

 

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