Quali bonus potranno andare a chiedere le partite IVA, ovvero i lavoratori autonomi, per quest’anno? È una domanda che lecitamente si pongono tutti i liberi professionisti, con noi che proveremo a rispondere a questo quesito. Anzitutto, le partite IVA quest’anno avranno il beneficio di poter fruire di alcuni bonus per la propria categoria professionale. Principalmente ci saranno due incentivi: il primo dedicato al “sostegno del reddito”, l’altro per i “contributi a fondo perduto”.
Cosa trattano i due bonus per le partite IVA?
Per sostegno del reddito, il Governo ha previsto dei fondi al fine di aiutare il lavoratore che sta attraversando un periodo di minor guadagno (sulla falsa riga della pandemia da Covid-19). Per contributi a fondo perduto, invece, saranno dei soldi per avviare o sostenere la propria attività d’impresa. Per il sostegno del reddito, troviamo altre due forme di aiuto economico. Infatti troviamo l’ISCO, ovvero una sorta d’indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi, e il famoso Reddito di cittadinanza.
Per quello che concerne il Reddito di cittadinanza, può essere richiesto anche dalle partite IVA, a patto però che soddisfino determinati criteri previsti dallo Stato Italiano.
Il sostegno di ISCRO e il Reddito di cittadinanza
Per quello che concerne la misura di ISCRO, esso può essere richiesto dalla partita IVA che ha prodotto un reddito annuale da lavoratore autonomo inferiore al 50% di quello conseguito in media nei tre anni antecedenti. In tal senso, la cifra guadagnata non dev’essere superiore agli 8.145 euro. L’ISCRO viene erogato per sei mensilità, per un pari di un 25% dell’ultimo reddito da lavoratore autonomo. In tal senso, l’importo minimo mensile sarà di 254,75 euro, per un massimo di 815,20 euro e con questa soglia che non può essere superata.
Si può richiedere anche il Reddito di cittadinanza, ma in caso di guadagni molto bassi. Il reddito annuo, infatti, dev’essere inferiore ai 6 mila euro da lavoratore autonomo. Inoltre, bisogna avere un’ISEE inferiore ai 9.360 euro.
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