Esiste una vera e propria direttiva dell’Unione europea denominata ‘case green’ che si propone di ridurre emissioni nocive e, quindi, inquinanti, del 55 per cento entro il 2030, per arrivare a zero emissioni nel 2050. In quest’ottica a partire dal 2028 tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno avere zero emissioni e un miglioramento delle condizioni energetiche.
Questo obiettivo comporta un impegno di spesa notevole, per l’adeguamento delle palazzine che ‘green’ non sono. Una spesa che si aggira tra i 75 e i 270 miliardi, dei quali 30 o 40 sono recuperabili dai fondi Pnrr e da fondi Ue. Il costo resta pertanto considerevole.
Entro il 2030 riduzione delle emissioni del 16%
Ma l’accordo è che gli edifici inquinanti degli Stati membri dell’Ue riducano del 16 per cento le emissioni, per arrivare al 20 per cento nel 2035. Un processo nel quale viene compreso anche l’allestimento di caldaie che prevedano un risparmio sul consumo energetico. E in Italia, sotto questa voce, in particolare, esistono delle agevolazioni che vanno incontro ai cittadini.
In aiuto per perseguire l’obiettivo Ue: il bonus caldaia
Esiste il cosiddetto ‘bonus caldaia’ che è utilizzabile per coloro che vogliono sostituire il vecchio impianto per sceglierne uno più sostenibile, con il supporto di aiuti che prevedono una detrazione fiscale dal 50 al 65 per cento o anche uno sconto in fattura, ma solo per gli interventi anteriori al 17 febbraio 2023.
Quali sono gli aiuti previsti
Ovviamente a contare sul beneficio potranno essere solo coloro che decidono di sostituire l’impianto con uno a risparmio energetico. Andiamo a scoprire nel dettaglio in cosa consistono i bonus previsti:
- Bonus mobili ed elettrodomestici – un sostegno economico fino a 5mila euro per la sostituzione della caldaia a condizione che si tratti di una ristrutturazione edilizia
- Bonus ristrutturazione 2024 – se il cambio della caldaia rientra tra gli impegni di spesa previsti nella ristrutturazione e, in questo caso la detrazione è fino al 50 per cento
- Ecobonus – la detrazione arriva fino al 65 per cento nel caso di acquisto e installazione di caldaie a condensazione che siano di classe energetica A. Occorre anche che vengano installati sistemi evoluti di termoregolazione che, qualora mancassero, fanno diminuire il bonus solo fino al 50 per cento. Un ruolo importante per arrivare alla detrazione del 65 per cento sono le termovalvole che permettono di misurare il consumo di ciascun termosifone, anche se in questo casi si parla di un impianto individuale e non condominiale.
Come chiedere le agevolazioni
Ci sono vari modi per chiedere le agevolazioni. Uno può essere quello nella dichiarazione dei redditi, un altro quello dello sconto in fattura, e con l’Ecobonus, invece, con il quale è possibile convertire in credito d’imposta cedibile a istituti di crediti. Sempre che si tratti di interventi effettuati prima del 17 febbraio 2023