Com’è noto, il tanto discusso Reddito di Cittadinanza sarà soggetto ad una stretta e da settembre 2023 il sussidio si prepara a cambiare pelle mediante l‘introduzione della Misura di Inclusione Attiva, Mia, della quale stanno, gradualmente, emergendo maggiori dettagli. Con la riforma del sussidio verranno anche introdotti nuovi incentivi occupazionali aventi come obiettivo quello di ridurre la platea di coloro che dovendo affrontare delle situazioni di difficoltà economica percepiscono l’aiuto. Dunque, il governo Meloni intende puntare maggiormente sulla formazione e sui bonus occupazionali.
Reddito di cittadinanza, arriva Mia: a chi spetta, cosa cambia e quali sono gli importi
Le novità con la riforma del Reddito di Cittadinanza e gli incentivi per chi assume
La Mia spetterà anche alla categoria di persone ritenuta occupabile anche se con un importo ed una durata ridotti. Infatti coloro che rientrano in questa fascia avranno tempo un anno e mezzo per trovare un lavoro, dopodiché, non avranno diritto a percepire alcun sostegno in quanto per il secondo rinnovo della misura dovranno trascorrere almeno 18 mesi.
In questo periodo di ‘transizione’ e di ricerca di lavoro, gli utenti saranno affiancati da politiche attive che vedranno protagonisti tanto i centri per l’impiego quanto le agenzie private per il lavoro. Queste dovranno infatti accompagnare e guidare l’utente alla ricerca di un impiego, compito nel quale saranno facilitati dall’introduzione di un nuovo bonus occupazione in favore delle aziende che assumono. Inoltre, grazie ad un nuovo incentivo, ci sarà un premio per chi ha svolto l’attività di intermediazione che ha portato all’ottenimento del nuovo lavoro.
Le agevolazioni per le aziende che assumono
La ricerca dell’occupazione dovrebbe dunque essere agevolata da diversi fattori tra i quali si segnala lo sgravio contributivo rivolto alla aziende che assumono. In particolare, è previsto uno sgravio contributivo totale per un massimo di 24 mesi. Dunque, per due anni chi assume un percettore di Mia – ma solo con un contratto a tempo indeterminato – non verserà i contribuiti Inps entro però il limite di 8mila euro l’anno. Nello sgravio non rientrano i contribuiti Inail.
A poter beneficiare dello sgravio anche le aziende che assumono a tempo determinato anche se in questo caso le cose diventano meno attrattive di quelle illustrate in precedenza, in quanto, l’incentivo prevede un esonero del 50% dei contributi previdenziali dovuti per un periodo non superiore ad un anno e su di un limite fissato a 4mila euro.
Chi perde il reddito di cittadinanza con Mia? Cosa cambia e a chi spetta