Bonus 200 euro. Ci siamo: il tanto atteso bonus 200 euro è in arrivo per circa 30 milioni di italiani, ma le modalità saranno diverse. Come sarà ripartito e in che modo tra i lavoratori? Di seguito tutti gli aggiornamenti.
Bonus si, ma non per tutti
Anzitutto, è doveroso ricordare che i dipendenti, sia pubblici che privati, pensionati e percettori di reddito di cittadinanza lo riceveranno insieme alla busta paga di luglio, mentre le altre categorie di lavoratori lo riceveranno a ottobre. Inoltre, e forse questo è il nodo cruciale, nonostante l’incentivo riguardi una notevole parte di popolazione, non è rivolta a tutti.
Rimangono esclusi dall’incentivo e dall’erogazione dell’aiuto contro i rincari non sono soltanto coloro che non ne hanno bisogno, ma anche alcune categorie che, secondo i sindacati, rientrano comunque tra le più bisognose.
La protesta dei sindacati: le categorie escluse
Sono stati proprio Cgil, Cisl e Uil che, dopo il voto alla Camera del decreto aiuti (che contiene anche il provvedimento sul bonus), hanno denunciato qualche stortura chiedendo alcune modifiche prima di passare all’approvazione definitiva.
Non solo stagisti e tirocinanti, ma anche altre categorie rimangono tassativamente escluse dalla manovra economica: ”Non ne avranno infatti diritto i lavoratori precari, gli agricoli, i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021”. Così spiegano la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti.
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I vincoli per i lavoratori dipendenti
Nel frattempo, poi, anche per i lavoratori dipendenti (che al primo luglio 2022 siano titolari di un contratto regolare) sono stati fissati alcuni termini. Uno dei paletti fissati è quello di avere un reddito annuale inferiore ai 35 mila euro. Questo significa che coloro che ricevono uno stipendio lordo superiore a 2.692 euro, non avranno i 200 euro. L’altro è l’aver beneficiato dello sgravio contributivo dello 0,8% per almeno una mensilità tra il primo gennaio al 23 giugno 2022.
Il dettaglio della manovra
Ad ogni modo, suddetti vincoli lasciano fuori:
- i lavoratori che sono stati assunti a fine giugno e che, quindi, di sicuro non hanno ricevuto l’esonero;
- i lavoratori che hanno il contratto che termina a fine giugno e non gli viene rinnovato. In tale evenienza, per il soggetto non ci sarebbe un rapporto di lavoro attivo al primo di luglio da una parte (come richiesto dal bonus), ma dall’altra non rientrerebbe nemmeno nella categoria dei disoccupati. E questo perché non farebbe in tempo a maturare il requisito della titolarità di un trattamento di disoccupazione a giugno (la Naspi scatta a partire da 8 giorni dopo l’interruzione del lavoro, per cui partendo a luglio non fornisce il requisito).