Bonus 110. Cerchiamo di capire cosa accade nel caso non si riuscissero a finire i lavori presi in commissione tramite il Bonus in questione e quali sono le conseguenze. La domanda è: questi vanno pagati dal committente? Un quesito importante, perché tanti sono i casi in cui si verifica la spiacevole evenienza, così come le problematiche che ne seguono.
Le problematiche e le tempistiche del bonus
Tra l’accertamento della conformità urbanistica, e la progettazione, presentazione ed approvazione delle pratiche, la pratica può diventare un vero caos.
Di fatto, oltre agli innumerevoli problemi burocratici per le ditte dei lavori che si occupano di edilizia, ci sono anche le problematiche legate al rincaro delle materie prime. Non è una questione da poco, insomma. Ecco perché è importante essere chiari almeno sul punto in questione e non creare ambiguità.
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Leggere il contratto con il committente
Nello specifico, per capire chi deve pagare i lavoro del 110 in caso questi non andassero completamente in porto, è necessario sempre fare riferimento al tipo di contratto stipulato con il committente. Soprattutto in ambito privato, per quanto concerne le villette unifamiliari. All’interno dello stesso, è possibile trovare le clausole che parlano chiaramente del saldo in caso si dovessero sforare le tempistiche di riferimento.
Almeno il 30% nello stato di avanzamento
Premessa: gli interventi sulle villette unifamiliari dovranno essere realizzati entro il prossimo 30 settembre del 2022, almeno la 30% dello stato di avanzamento, per intenderci. Se ciò non accadesse, allora non ci siano ulteriori proroghe e dunque non sarà possibile beneficiare del 110.
Quindi, in conclusione, tutto sta nel contratto stipulato: perché chi non conclude almeno il 30% dei lavori non potrà effettuare l’opzione per lo sconto in frattura o la cessione del credito per le spese sostenute fino al 31 dicembre.