Ha avviato quattro procedimenti decisa a vederci chiaro. È l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ad aver dato impulso ai 4 procedimenti nei confronti di società fornitrici di energie elettrica e gas, precisamente Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, intende svolgere accertamenti precisi sulle modifiche di prezzo che vanno in contrasto con il decreto Aiuti bis.
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Quali sono le irregolarità rilevate
Il decreto stabilisce che fino al 30 aprile prossimo non sia possibile modificare il prezzo di fornitura. Nessuna modifica di prezzo, quindi, può essere stabilita. E i dubbi nascono in particolare per Iberdrola ed E ON che avrebbero comunicato agli utenti la risoluzione del contratto perché eccessivamente oneroso, offrendo loro un nuovo contratto a condizioni peggiori. Mentre nei confronti di Dolomiti viene contestata la dichiarazione dell’efficacia di una modifica dei termini del contratto prima del 10 agosto, data di emissione del decreto Aiuti Bis, mentre invece dovevano essere state anche già applicate entro quella data. A Iren viene invece contestata la scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso, prospettando agli utenti contratti a condizioni peggiori.
Gli accertamenti
L’Autorità Garante ha poi chiesto informazioni alle altre 25 società fornitrici di energia elettrica e gas al fine di acquisire copia di eventuali comunicazioni contrarie alla legge inviate ai consumatori dal 1 maggio 2022.
Dopo il 10 agosto non sarebbe stato possibile modificare le condizioni economiche di fornitura e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vuole verificare che questo non sia avvenuto.
Caro bollette, ecco quando potrebbe diminuire il costo di luce e gas