“Il Collegio ritiene doveroso, prima di esprimere il proprio parere sul rendiconto 2012, ricordare quanto già espresso nella relazione al rendiconto 2011 e nella relazione di bilancio di previsione 2012”. Così inizia la parte relativa ai “Rilievi, considerazioni e proposte” della relazione stilata dai Revisori dei Conti del Comune di Pomezia in merito al bilancio consuntivo appena approvato. Una premessa necessaria, che vuole sottolineare come le criticità ed i problemi emersi fossero già stati segnalati più volte nel passato, anche se tutti i “correttivi” sono poi stati ignorati. Nelle precedenti relazioni i revisori puntavano il dito sulle spese per il personale – relativamente ai premi, “i cui obiettivi devono essere stabiliti prima dell’esercizio in coerenza con quelli di bilancio e il loro conseguimento costituisca condizione per l’erogazione degli incentivi previsti” – ma anche sull’organizzazione del personale, con razionalizzazione della stessa e con la gestione dei tributi interna e non affidata a terzi, oltre che sul piano triennale degli investimenti, “al fine di evitare le violazioni dei principi di veridicità e trasparenza nella pianificazione”. Particolare attenzione veniva data alle Concessioni edilizie, anche quelle in sanatoria, per le quali i Revisori raccomandavano “per l’ennesima volta l’Ente di attivarsi, quanto più presto, nel predisporre una precisa e puntuale ricognizione sia dei conteggi che dei pagamenti relativi agli oneri concessori riscossi ed ancora da riscuotere”. Il Collegio sosteneva poi che il Comune “si trova nell’incapacità di far fronte al pagamento dei fornitori alle normali scadenze, in quanto è nelle condizioni di squilibrio finanziario dovuto ad una discrasia temporale tra il momento dell’accertamento e il momento della riscossione”. I Revisori suggerivano tutta una serie di misure correttive, purtroppo non messe in atto dalla precedente Amministrazione, tanto che il Collegio ha riconosciuto di essere stato sempre disatteso. Interessante è il passo in cui i Revisori dicono che “contemporaneamente alla Delibera di Giunta che approva la proposta di Rendiconto 2012, a cura della segreteria del Dott. Ugoccioni, Dirigente ai Servizi finanziari dell’Ente, ci viene trasmessa una relazione con prot. 33234 dell’11/04/2013 avente per oggetto “Segnalazione ai sensi dell’Art. 153 del T.U.E.L.”. Da tale relazione emerge chiaramente la drammatica situazione finanziaria del Comune di Pomezia. Ci preme sottolineare che tale situazione è, inequivocabilmente, il frutto di una non prudente amministrazione e non solo politica, nonché il continuo disattendere dei moniti, dei suggerimenti, delle osservazioni e degli inviti che questo Collegio ha somministrato in tutte le relazioni ai bilanci di previsione (2010, 2011, 2012), nonché ai rendiconti (2009, 2010, 2011); non di secondaria importanza quanto questo Collegio ha relazionato con la sua del 11/07/2012 dandone lettura in Consiglio Comunale ed allegando la stessa agli Atti del Consiglio”.
In pratica, tutti sapevano, tra chi ci ha amministrato finora, quello che non andava nella gestione delle casse comunali, ma nessuno ha fatto niente di concreto per contrastarlo.
La relazione si conclude, tenendo conto di quanto esposto e rilevato anche in passato, con un forte rimprovero a tutti i precedenti Amministratori. “Questo Collegio deplora la gestione Amministrativa in genere, ed in particolare quella relativa all’esercizio finanziario 2012, in considerazione del risultato negativo riveniente, per la maggior parte, dalla gestione di competenza”. I Revisori evidenziano poi “che quanto da noi suggerito nella relazione e parere al Bilancio di previsione 2012, è stato disatteso, venendo meno al rispetto dei principi di prudenza, coerenza e congruità”.
Il Comune si trova quindi in una situazione veramente drammatica, con deficit strutturale di circa 140 milioni, che ha costretto i Commissari prefettizi ad inviare al Governo centrale una richiesta di accesso al Fondo di liquidità per 90 milioni di euro che, se accolta, peserebbe sulle tasche dei cittadini/contribuenti per decenni, visto che si tratta solo di un prestito. Ci chiediamo come sia possibile essere arrivati a questo punto, nonostante i continui ammonimenti da parte dei Revisori. Ci chiediamo perché non è stato fatto nulla per impedire a Pomezia di trovarsi in una condizione così terribile a livello economico, ma anche sociale. Ma, soprattutto, ci chiediamo dove trovano il coraggio, le persone che ci hanno amministrato finora, di ripresentarsi alle elezioni e di chiedere fiducia ai cittadini. Non basta quello che hanno già fatto?