Aumento degli stipendi nel 2024? Un progetto al quale il governo sta lavorando, per quanto i punti principali da risolvere, al momento sono ancora diversi: la conferma dello sgravio contributivo, la revisione delle aliquote Irpef e la flat tax sulla tredicesima. Tutti strumenti per arrivare a tagliare il cuneo fiscale e dare la possibilità ai lavoratori di contare su una maggiore disponibilità economica.
Il premier garantisce che lo sgravio contributivo proseguirà
Solo se queste tre operazioni andassero a buon fine sarebbe possibile pensare a un aumento degli stipendi nel 2024. Anche se si tratta, pur sempre di un progetto ambizioso, visto che bisognerà trovare i fondi per farvi fronte. Intanto il premier garantisce che lo sgravio contributivo in vigore nel 2023, si protrarrà anche negli anni successivi. Resta, però, il dubbio se la conferma riguarda le percentuali così come previste nel Bilancio del 2023 oppure se si tratta di quelle che entreranno in vigore a luglio prossimo, grazie al Decreto lavoro.
Il governo esamina anche la fattibilità di una flat tax sulla tredicesima mensilità
La recisione delle aliquote Irpef comporterà un cambio di calcolo dello stipendio netto dal lordo. Ma anche in questo caso, ancora tutto sul piano delle ipotesi, perché unica certezza è che dalle quattro aliquote Irpef si passerà a tre, seppure non si capisce come avverrà. Il governo valuterà, inoltre, la fattibilità di una flat tax sulla tredicesima mensilità con un’aliquota del 15%. Offrire la possibilità agli italiani di poter contare su entrate più cospicue contribuirebbe a far diminuire la soglia di povertà nella quale si trovano diversi nuclei familiari a causa della crisi economica, provocata soprattutto dall’inflazione. Al momento si tratta, però, di un progetto in itinere che non è dato sapere se riuscirà a concretizzarsi anche perché non è possibile sapere se il governo disporrà dei fondi necessari per raggiugere l’obiettivo.
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