Aumento pensioni: ecco da quando e a chi spetta, le novità sulla riforma. Ci sono buone notizie per il futuro delle pensioni italiane? Nì. Da una parte, la nuova riforma fiscale garantirà un aumento del netto percepito dai pensionati. Dall’altra però c’è una situazione di blocco, ovvero quello della riforma del sistema previdenziale che non vede un’ultimazione. Quindi a sospirare oggi, sono solamente le persone che si trovano già in pensione.
La complessa situazione sull’aumento pensioni
Oggi, le problematiche le vivrebbe solo chi è prossimo ad andarci nell’immediato. Perché se da una parte la riforma fiscale garantirà aumenti attivi già nel 2023, la discussione sulla riforma dell pensioni è in una fase di stallo. Ovvero, i tempi tecnici potrebbero non bastare per trovare un accordo politico attorno a una misura di flessibilità che consenta al lavoratori di poter andare in pensione con qualche tempo di anticipo.
Queste erano le riforme più attese attorno al lavoro del governo di Giorgia Meloni, sui cui la propaganda si è sbizzarrita per declinare la bontà della proposta. Eppure, tali riforme vedranno un destino completamente diverso. Sulla parte del Fisco, la bozza del decreto è pronta e potrebbe essere approvata entro la fine di marzo 2023. Per quello che concerne le pensioni, invece, il confronto tra Ministero del Lavoro e sindacati di categoria non è mai entrato nel vivo, con solo due incontri definiti “interlocutori” all’attivo. Troppo poco per far orientare i giornalisti economici verso una svolta rosea di questa seconda proposta.
Una situazione che creerebbe un intoppo nella catena di montaggio, delle riforme, interna al governo di Giorgia Meloni. Se la situazione fosse così ampliamente in “alto mare”, addirittura la riforma delle pensioni potrebbe finire slittata come tematica da trattare nel 2024, evitando di creare nuove spaccature nelle fila del Centrodestra e rilanciando il discorso su “Quota 103”,
Pensioni minime e aumento di 600 euro: quando arriva e a chi spetta