Quando viene pagato l’assegno unico a febbraio 2023? Famiglie in attesa per veder accreditato sul proprio conto corrente l’importo del mese corrente per la misura che, ormai un anno fa, ha sostituito – racchiudendolo in unico importo – diversi provvedimenti di sostegno al reddito, su tutti gli assegni familiari. Ma cosa sappiamo sui pagamenti per il mese di febbraio? Facciamo il punto della situazione.
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Come è noto il pagamento dell’assegno unico da parte dell’INPS avviene all’incirca per la metà di ciascun mese. Tuttavia, a causa di alcune circostanze particolari, può accadere che l’erogazione, a seconda dell’utente e della tipologia di domanda, possa slittare di qualche giorno (ma comunque sempre entro la fine del mese in corso). E’ stato questo il caso ad esempio di dicembre e gennaio quando per molte famiglie il pagamento è arrivato intorno al 20 del mese. Ma cosa sappiamo per il mese in corso? Intanto precisiamo che al livello generale non sono segnalati al momento particolari ritardi e che in questi giorni stanno arrivando i pagamenti per coloro che erano in attesa degli arretrati. A quel punto si procederà con l’accredito dell’assegno per il mese corrente e infine per coloro che sono titolari del reddito di cittadinanza.
Quando viene pagato l’assegno unico a febbraio 2023
Tirando le somme ecco, calendario INPS alla mano, tutte le date da segnare in agenda:
- Tra il 10 e il 14 febbraio: pagamenti per gli arretrati dell’assegno unico
- Tra il 10 e il 28 febbraio: accredito dell’assegno unico per il mese corrente
- Fine mese: pagamento per i titolari del reddito di cittadinanza
Per chi usufruisce dell’alert sulla piattaforma IO precisiamo che solitamente tra l’8 e il 10 del mese arrivava la notifica della disposizione di pagamento calendarizzata poi intorno alla metà del mese. Come visto tuttavia, in circostanze particolari (come negli ultimi due mesi), la notifica e il successivo pagamento sono slittati di qualche giorno. E’ verosimile pertanto che anche a febbraio l’alert arriverà tra il 12 e il 15 del mese e la successiva erogazione tra il 19 e il 25 (o comunque entro la fine del mese).
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Ricordiamo infine che la mensilità di febbraio sarà l’ultima relativa alla domanda presentata lo scorso anno. L’INPS ha precisato che non sarà necessario presentare la domanda di rinnovo in quanto sarà infatti lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ad occuparsene senza bisogno di azioni da parte dei cittadini. Saranno invece prese in carico ovviamente le nuove domande. I richiedenti dovranno tuttavia comunicare eventuali variazioni delle informazioni precedentemente inserite nella domanda di Assegno unico trasmessa all’INPS prima del 28 febbraio 2023.
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Attenzione però. Alle famiglie spetterà comunque il compito di rinnovare l’attestazione ISEE. Questo perché, in sede di rinnovo, a partire dal 1 marzo 2023 l’importo dell’assegno unico potrebbe variare in caso di subentrate modifiche nel nucleo familiare (in aumento o in diminuzione chiaramente) o restare invariato. Ma cosa accadrà a chi invece non rinnoverà il proprio ISEE? In assenza di una nuova DSU l’importo unico dell’assegno sarà calcolato dall’INPS in base agli importi minimi previsti dalla normativa individuati in una soglia compresa tra i 30 e i 50 euro. Quindi, per evitare la decurtazione del proprio importo, si dovrà rinnovare per tempo la dichiarazione ISEE.
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